Perugia non è più speciale
La giunta comunale promuove uno sconto sull'ICI per gli immobili invenduti delle imprese
(vignetta diMarco Vergoni)
COMUNICATO STAMPA
Apri il quotidiano sulla cronaca locale e ti rendi conto che Perugia sta perdendo progressivamente ciò che la rendeva speciale rispetto alle altre città italiane. Una città in cui era ancora possibile vivere secondo la misura umana, con il rispetto per le persone e per l'ambiente naturale e urbano. Sarà questa l'incomprensibile modernità?
Perugia è diventata una città dove vengono premiati i consumatori di suolo che sarebbe da considerare un bene pubblico come l'acqua. E dove per rianimare il centro storico si usano modelle in carne e ossa. Ma andiamo con ordine.
Giova ricordare che, secondo il rapporto di Legambiente sul consumo di suolo, in Umbria ogni cittadino ha mediamente a disposizione 330 mq di superficie residenziale, dato tra i più alti d'Italia e più alto di quello che possono "vantare" regioni con percentuali maggiori di consumo di suolo come Marche e Lombardia. Senza considerare che molta di questa superficie costruita rimane invenduta.
Così, proprio per aiutare il vero settore trainante dell'economia umbra, perugina in particolare, la giunta comunale si sta accingendo a promuovere uno sconto sull'ICI per gli immobili invenduti delle imprese edili. E' una proposta che non avrebbe bisogno di essere commentata tanto è chiara. Ma visto che l'essere umano capisce per ridondanza noi ripetiamo che questo rappresenta un incentivo implicito a continuare con questa politica del consumo di suolo. Quella cioè che spinge a non costruisce secondo la domanda di abitazione, ma per fare affari. E l'affare è quello di conquistare nuovi terreni agricoli all'edificazione perché solo così la filiera edilizia viene tutta movimentata economicamente.
Con la politica della ristrutturazione non è altrettanto vantaggioso economicamente, mentre lo sarebbe molto a livello di sostenibilità. Quindi, in barba ai tentativi legislativi, i centri storici vengono lasciati morire, anche a causa di politiche eccessivamente votate alla rendita fondiaria selvaggia, preferendo la conquista della campagna.
Salvo poi progettare le giornate di rivitalizzazione del centro storico attraverso alcune iniziative, anche interessanti, ma solo se strutturali, come le auto elettriche, l'uso della bici, il mercato bio. Risparmiateci la bella pensata di modelle in carne e ossa al posto dei manichini nelle vetrine dei negozi perché ci fa venire in mente solo la verità espressa nell'ultima manifestazione dal titolo "Se non ora quando?" dove le donne hanno protestato contro l'uso che si fa del loro corpo. A meno che nelle vetrine non siano esposti anche i modelli in carne e ossa!
Nome: Dorothee Commento: E' GRAZIE AI POLITI DI SINISTRA, DA ANNI ORAMAI AL POTERE INCONTRASTATO, SIAMO DIVENTATI UNA REGIONE AI MARGINI DELLE BELLEZZA, DELLA VIVIBILITA' E DELLA POVERTA'. GRAZIE A LORO CHE STANNO SOSTENEDO QUESTO SCEMPIO (TECNICO-FINANZIARIO) CI RITROVEREMO BEN OLTRE LA PESSIMA SITUAZIONE ATTUALE.
A CASA TUTTI QUESTI INCAPACI E FUORI I SOLDI !!!!!
Nome: lamberto salvatori Commento: Risposta alla lettera di Anna Rita Gurducci presidente di Legambiente, dal tittolo “Perugia non è più speciale” inviata al sito “La Tramontana”
Sono completamente d'accordo con Anna Rita Guarducci. E’ in atto ormai da anni, una politica volta alla devastazione selvaggia dell'ambiente anche nella nostra “ormai ridotta Umbria grigia” (ex Umbria verde). Le ultime opere come dighe, autostrade con relativi viadotti e gallerie, capannoni industriali, stanno distruggendo, dove non lo hanno già fatto, quello che è stato da sempre la ricchezza dell’Umbria e cioè il paesaggio.
Solo una politica cieca e scellerata non può non accorgersi di quello che sta avvenendo. La pianura tra Perugia e Foligno è ormai diventata un’unica “brutta città” formata perlopiù da capannoni industriali orrendi (e spesso vuoti) e case caserme come a Ponte S Giovanni. Per non parlare delle bellissima zona di Colfiorito e della val di Chienti dove la costruzione della superstrada ha letteralmente stravolto un paesaggio che era finora pressoché incontaminato. Inoltre un’ultima analisi sul dilagare del fotovoltaico. D’accordo al cento per cento su questa energia rinnovabile, ma vedere campi agricoli che improvvisamente vengono usati per installare impianti, è una cosa che fa un certo effetto. Obblighiamo ad usare tetti di capannoni industriali e al limite se si usano campi almeno usiamo quelli incolti e con un minimo impatto ambientale e visivo. Continuando così tra qualche decennio dovremo coltivate gli alimenti per la sopravvivenza dell’uomo………sui tetti.
Non dimentichiamoci che la terra è stata sempre fonte di vita, ed ora sta diventando fonte di profitto, speculazione e distruzione.
Nome: marcello fruttini Commento: Perugia città a misura d'uomo? ma quanti decenni fa? due, tre? Quando essa era tra le prime delle città vivibili ed un anno addirittura la prima. Ricordo una eccezionale iniziativa di Risonanze (se non sbaglio) di una diecina d'anni fa alla sala della Vaccara: un incontro tra assessori alla viabilità di Perugia e Siena. Siena è ancora ai primi posti, Perugia valla a cercare. Il Palazzo dei Priori comincia già a scurirsi di nuovo, l'avete notato? Ma ormai ci si lamenta al vento. E l'edilizia inutile e dilagante? Ogni giorno si scoprono nuove colate di cemento. Ieri ne ho vista una orribile e vasta sulla collina di Prepo dalla parte di Settevalli. Tante palazzine ammucchiate l'una sull'altra... Occorrerebbe ben altro che sconto sull'Iva... Un bel bulldozer che le distruggesse quelle e tante altre inutili e vuote! A meno che siano state costruite per l'edilizia popolare che langue da anni e anni !!!!!!!