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direttore Renzo Zuccherini

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Viaggio nella storia della città
Oltre duecento persone all ’esplorazione storico-artistica al cimitero monumentale. Dal sepolcro di Angeloni alla cappella di Checchi

 

Corriere dell'Umbria del 12 aprile 2011

 

PERUGIA 11.04.2011   

Grande interesse I partecipanti hanno seguito con attenzione le spiegazioni durante la visita al cimitero monumentale di Perugia

Oltre duecento persone seguono Vanni Capoccia e Renzo Zuccherini al monumentale di Perugia, per un'esplorazione storico-artistica in uno dei più bei cimiteri nazionali. La gente del Grifo è accorsa in massa all'appuntamento fissato dai due cultori della peruginità. Per attraversare un luogo nel quale è scritta - nel marmo, nella pietra e nel bronzo - la storia della città. Sebbene qualche ferita, inferta dai ladri profanatori, abbia sfregiato irrimediabilmente tombe e mausolei, cappelle e decori. L'excursus comincia dal sepolcro di Mario Angeloni, con la cui morte si fa iniziare la storia della resistenza cittadina.

E poi la cappella dell'artista Arturo Checchi, la piramide dei Vitalucci, il monumento Zurli, la donna di marmo del mausoleo Batini, la tomba della poetessa Maria Alinda Bonacci Brunamonti, quella dei partigiani Primo Ciabatti e Mario Grecchi, del maestro Migliocchi, dei Danzetta (con l'angelo di bronzo asportato) e dello storico Luigi Bonazzi. Fino alla camera mortuaria, ai campi comuni e alla cappella della Misericordia: il "luogo della compassione".

Passando per le splendide tombe degli Spagnoli, imprenditori perugini, degli Schnabel, amici di Puccini, degli arricchiti Cesaroni, fino al crematorio e alle ceneri di Ariodante Fabretti. Infine - sopra al cimitero islamico e a quello ebraico - vicino al monumento ai caduti di Perugia (dal XX giugno alla grande guerra) la tomba del sindacalista Furio Rosi che fece riassumere al lavoro Adalgisa Dagioni, la "Gilda di San Marco", quattordicenne licenziata e quindi riassunta alla Saffa, fabbrica di fiammiferi "igienici" in corso Garibaldi.

 E poi Francesco Guardabassi, "l babo d i Perugini". Poco oltre, in uno spazio di pochi metri quadrati, la zona di intellettuali e artisti che hanno reso onore alla città. Sotto terra è sepolto il musicista Alfio Galigani, che inventò la Perugia Big Band. La tomba di famiglia del poeta Sandro Penna (lui è sepolto a Roma), di fronte il sacello dei Binni, col grande critico Walter che raccontò al mondo la nuova poetica leopardiana. Davanti la tomba dei francescani di Monte Ripido, tra i quali il grande incisore Diego Donati e lo storico Ugolino Nicolini.

 Un bel pomeriggio. Tra le spiegazioni di Vanni Capoccia e le letture di Renzo Zuccherini che ha interpretato brani di Spinelli e Capitini, i vertici della poesia in lingua perugina e della filosofia nonviolenta. Il pubblico ha gradito e non si è accorto delle due ore e mezza passate in un lampo. Prossimo appuntamento per la camminata del XX giugno, a partire dal monumento al Frontone. Per rivendicare con orgoglio un'irrinunciabile appartenenza.



Sandro Allegrini


Inserito martedì 12 aprile 2011


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Commenti

Nome: Vanni Capoccia
Commento: L'angolo della Cultura del Camposanto è tale, oltre che per la presenza della tomba di Walter Binni, Padre Ugolini e famiglia Sandro Penna, anche per la cappella Guardabassi alcuni dei quali hanno dato un contributo notevole alla storia dell'arte cittadina. Vanni Capoccia

Nome: Gianluca D'Elia
Commento: Bellissima e lodevole iniziativa. Continua così, continuate così! Grazie Renzo

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