Centova ha aperto, il Turreno chiude
Un ulteriore incentivo all’uso del mezzo privato
Si è inaugurato nei giorni scorsi il nuovo stabilimento di Centova, con multisale e attrazioni varie, alla presenza di numerose autorità locali. Come si ricorda, la realizzazione del centro di intrattenimento era stato ritardato da una serie di rilievi di tipo amministrativo e giudiziario, superati i quali (con viva soddisfazione della giunta comunale, espressa dal sindaco Locchi) è iniziata e rapidamente portata a termine la costruzione dell’impianto. Dal punto di vista urbanistico, il centro risponde a un’idea di localizzazione, in diverse parti del territorio, delle diverse funzioni: il centro di Centova risponderebbe dunque alla funzione di svago e uso del tempo libero, oltre che - con il cinema - al consumo culturale. Ciò da un lato comporta un ulteriore svuotamento di funzioni del centro storico: infatti, le dieci sale cinematografiche, i due ristoranti, la sala giochi, i centri salute sostituiranno le analoghe strutture già presenti in città. Non è un caso che, appena si è visto crescere la mole del nuovo impianto, il Turreno ha annunciato l’intenzione di trasformarsi in garage e parcheggio. Dall’altro lato, ciò comporta un ulteriore incentivo all’uso del mezzo privato: infatti, si fa affidamento unicamente sull’auto, perché è impossibile raggiungere Centova senza la macchina. Il centro è stato realizzato lontano da qualsiasi linea di trasporto pubblico, l’accesso da San Sisto o da Madonna Alta è privo di marciapiedi; pur essendo collocato in zona pianeggiante e priva di impedimenti, non è stata prevista nessuna pista ciclabile; viceversa, per l’auto sono stati realizzati due accessi, un vasto parcheggio, una rotonda; c’è persino un addetto allo scorrimento dei veicoli. Ho chiesto a tale addetto dove si trovasse la fermata autobus più vicina: il giovanotto mi ha guardato un po’ sconcertato e poi, dopo aver riflettuto, mi ha indicato genericamente la strada principale: -Laggiù passano gli autobus!- Mi è sembrato sollevato per esser riuscito a darmi una risposta a una domanda così imprevedibile. Non so esattamente cosa prevedesse il Piano urbano della mobilità: certo, se si continua a far costruire centri commerciali e di attrazione in luoghi non serviti da mezzi pubblici, sarà inutile proclamare al vento di volere una città a misura d’uomo e di favorire il trasporto pubblico.
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