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Il Comune si lamenta dei tagli, ma rinuncia all’Ici sulle case invendute
Il Comune si lamenta dei tagli, ma rinuncia all’Ici sulle case invendute
Un incentivo a continuare a costruire in una città cresciuta in modo abnorme. Servono invece misure a favore delle fasce deboli
COMUNICATO STAMPA
La Giunta comunale, nell’approvare il Bilancio 2011, non ha messo in atto alcuna iniziativa né di informazione, né tantomeno di partecipazione aperta a tutti i cittadini: ha solo avuto degli incontri con le categorie economiche con le quali ha concertato l’invarianza tariffaria e lo sconto ICI sulle case invendute. Ma l’invarianza tariffaria era stata promessa già nel 2010, e poi sono seguiti gli aumenti - ben superiori al tasso di inflazione - della Tia, dei trasporti pubblici, dei servizi, oltre alla stangata della Tosap. In un momento in cui le conseguenze della crisi si fanno sentire soprattutto con le fasce deboli, è ora di pensare a piani tariffari diversi, ad es.: • biglietti e abbonamenti APM diversificati per categorie, per famiglie, per orari, per tratte; • bolletta TIA che premi chi fa raccolta differenziata e colpisca chi non differenzia. La riduzione dell’Ici sulle case invendute, invece, regalerà uno sconto ai costruttori che hanno cementificato tutto il territorio comunale, arrivando a fare di Perugia la città col più alto numero di vani per abitante. Oggi interi quartiere mostrano immobili tristemente vuoti, con le persiane chiuse e coperti di cartelli “Vendesi”. I costruttori che in questi anni hanno realizzato grandi profitti possono tenersi gli immobili vuoti in attesa di tempi migliori: non è così per i loro dipendenti e che ora sono disoccupati o per le piccole imprese che sono fallite. Diamo alle aziende edili una prospettiva vera nelle opere pubbliche utili e sostenibili, nella cura del territorio, nel recupero dell’immenso patrimonio edilizio antico: non incentiviamo nuove inutili cementificazioni! Il Consiglio comunale a tutt’oggi non ha ancora preso in esame il Bilancio: è dunque ancora possibile fermare una manovra palesemente ingiusta.