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Clamoroso silenzio sui Consigli di quartiere
Clamoroso silenzio sui Consigli di quartiere
A due anni dalla fine delle Circoscrizioni, il Comune non discute sui nuovi organi di partecipazione
Movimento Perugia Civica
Con il 2009 ebbero fine le circoscrizioni a Perugia: un organismo rappresentativo non privo di difetti, e tuttavia capace di stabilire un'interfaccia tra le esigenze della popolazione e gli amministratori. Nelle elezioni di quell’anno si cominciò a parlare di organismi più vicini alla cittadinanza, come i consigli di quartiere: entrarono nel programma elettorale della coalizione di centro-sinistra, e quindi, con l’insediamento della giunta Boccali, divennero il primo punto delle Linee Programmatiche di Mandato, approvate da Giunta e Consiglio tra novembre e dicembre di quello stesso 2009 e che sono tuttora leggibili sul sito del Comune. Da allora, non se ne è fatto nulla: solo marginalmente sappiamo che il Sindaco ha incaricato un consigliere comunale di studiare la cosa insieme agli uffici tecnici del comune, ma nulla è trapelato su che cosa stiano studiando. Come movimento Perugia civica, anche con iniziative pubbliche, abbiamo più volte sollecitato il Sindaco ad affrontare seriamente la questione, dichiarandoci pronti a dare il nostro contributo al dibattito. Lo abbiamo ribadito nel corso di una assemblea pubblica sulla partecipazione il 10 giugno 2010, alla Sala della Vaccara, alla presenza del Sindaco. In quell'occasione presentammo alcune iniziative di Comuni e Province del centro Italia dove la partecipazione diretta dei cittadini è utilizzata nell'individuazione delle priorità e nella progettazione urbanistica. Malgrado ciò, il silenzio continua, sia da parte dell’Amministrazione, che da parte delle forze politiche che la sostengono. Il movimento Perugia civica torna a chiedere un confronto pubblico sul tema, uscendo dal silenzio specie dopo che una serie di fatti indica una deriva che contraddice le Linee Programmatiche che questa Giunta si è data: in primo luogo, l’impostazione del bilancio comunale, tutta affidata agli uffici tecnici senza alcun confronto con la cittadinanza; e poi le grandi scelte urbanistiche, che sono finora andate in direzione dell’aumento della cubatura e a vantaggio della grande distribuzione senza mai un ascolto delle esigenze delle popolazioni interessate. La questione dei Consigli di quartiere come organo di partecipazione non può esser ridotta a questione tecnica, ma deve ridiventare una questione “politica”. Per Perugia Civica solo con la partecipazione diretta può essere recuperato un dialogo tra cittadini e amministratori aperto e inclusivo di tutte le persone che vivono in città, tanto più urgente quanto più i tagli governativi diminuiscono le risorse disponibili per i Comuni e la crisi economica esclude dalle cosiddette categorie economiche (le uniche attualmente ascoltate) fasce sempre più rilevanti della popolazione.
Nome: Maria Pia Battista Commento: Ma anche clamoroso silenzio delle istituzioni sulla guerra in Libia. Nessun consiglio comunale aperto, nessun dibattito in consiglio regionale o provinciale.
Evidentemente la linea politica da adottare è stata delegata ad altre sedi, nazionali o internazionali che siano.
Che le associazioni, i movimenti, i sindacati, i singoli cittadini non possano partecipare ad alcuna iniziativa istituzionale, ascoltare i rappresentanti che hanno eletto e far sentire la propria voce è grave. Una brutta pagina della storia della democrazia in Umbria.
Auspico che a questa "assenza" delle istituzioni si voglia con urgenza rimediare. Maria Pia Battista