Mobilità cimiteriale
i perugini preferiranno il trasporto pubblico solo quando esso sarà concorrenziale alla comodità dell’auto privata (disegno di Marco Vergoni)
Ho già affermato tutte le mie perplessità sull’operazione
minimetrò e rimango del parere che un tale sistema non andrebbe incrementato perché
troppo costoso, rigido e tutt’altro che ecologico, almeno fino a quando verrà
utilizzato da così pochi passeggeri. Ritengo pertanto del tutto incomprensibile
la volontà dell’amministrazione comunale di realizzare la seconda tratta del
minimetrò per collegare il centro con zone prive di interessi “quotidiani” come
il cimitero di Monterone. A mio avviso è una scelta perdente “in partenza” che
manderà in tilt il bilancio comunale e sottrarrà preziose risorse al resto
della mobilità pubblica. Il perché è facilmente comprensibile se si considera la
sproporzione tra il costo annuale di TUTTA la rete autobus urbana (12 milioni
di euro) e il costo del solo minimetrò (10 milioni di euro)…
A mio avviso la scelta più sensata per ridurre il traffico e
l’inquinamento che ne deriva è MIGLIORARE L’EFFICIENZA DEGLI AUTOBUS, aumentando
la frequenza delle corse, la loro penetrazione nei quartieri e razionalizzando maggiormente
la rete. Un tale intervento sarebbe in gran parte ripagato dall’acquisto dei
biglietti, dato che attualmente gli autobus girano vuoti, e i cittadini
risparmierebbero moltissimo sul consumo di carburante con notevole miglioramento
della qualità dell’aria.
Piuttosto che spendere centinaia di milioni di euro per
collegare il cimitero al centro storico, una “grande opera” che migliorerebbe l’appetibilità
dei servizi di mobilità pubblica, sarebbe quella di raddoppiare i binari nel tratto urbano
della rete ferroviaria esistente. Ad esempio il tracciato della linea FFSS già tocca
molti quartieri popolosi (Santa Lucia, Ferro di Cavallo e San Sisto), la facoltà di ingegneria, il centro ricreativo
Borgonovo, l’ospedale (vedi figura in basso). Per non dire della linea FCU che collega
la città con “i ponti”: (ponte Pattoli, Ponte Felcino, Pretola, Ponte
Valleceppi e Ponte san Giovanni). Il raddoppio dei binari e l’eliminazione dei
passaggi a livello permetterebbe di collegare questi centri con moderni sistemi
metropolitani che hanno una capacità di trasporto simile a quella del minimetrò.
Una ipotesi simile si stava concretizzando al varo della prima tratta del
minimetrò, ma pare che le FFSS si siano ritirate dal progetto. E’ pur vero che
le due ferrovie appartengono ad enti non municipali ma che sono stati eletti a
fare questi amministratori se non sono capaci di trovare accordi e mediazioni
nell’interesse dei cittadini che rappresentano?
Concludo ribadendo che i perugini preferiranno il trasporto
pubblico solo quando esso sarà concorrenziale alla comodità dell’auto privata.
Roberto Pellegino - Movimento Perugia Civica
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