Il lavoro come bene comune?
Ciclo di seminari su "Il diritto dei beni comuni", lunedi 14 marzo
Facoltà di Giurisprudenza, Università degli Studi di Perugia.
IV seminario – 14 marzo 2011, ore 16-19 Aula 3
Il lavoro come bene comune?
a) Inchiesta relizzata da student* e precar* ai picchetti per lo sciopero del 28/1.
b) relazione di Adalgiso Amendola (Università di Salerno)
interventi di
Cesare Salvi (Università di Perugia)
Stefano Bellomo (Università di Perugia)
Mentre la crisi globale innesca ovunque insorgenze precarie, alcuni si attardano a proporre il lavoro sia come elemento capace di rappresentare l'interesse generale della società che come valore su cui improntare la costituzione materiale del Paese (la scritta "Il lavoro è un bene comune" troneggiava sul palco di Pza San Giovanni lo scorso 16 ottobre).
Ma cosa intendiamo oggi per lavoro e soprattutto cosa possiamo aspettarci da esso: è la libera attività creativa in cui ciascuno da secondo la sua capacità e riceve secondo i suoi bisogni oppure si tratta del lavoro che si svolge sotto il comando del capitale, un comando che in epoca fordista è stato regolato dai contratti nazionali, ma che oggi libero dai vincoli dello stato nazione, produce povertà, precarietà e fututo incerto?
Il seminario affronta questi temi a partire da una sintetica inchiesta condotta davanti ai cancelli di alcune fabbriche la mattina del 28 gennaio ( sciopero FIOM) dove sono state sviluppate insieme ad un nucleo di operai, alcune riflessioni sul lavoro e sul reddito ieri ed oggi, facendo emergere punti di vista e problematiche connessi a questi grandi temi.
Una discussione per niente accademica, dato che, nella crisi, in Umbria vi sono decine di migliaia di cassintegrat*, disoccupat*, inoccupat*, precari: troveranno tutte queste persone una risposta al loro bisogno di vivere una vita degna attraverso il lavoro?
O sarà necessario prendere atto che, dato che il lavoro è cambiato, una vita degna può essere garantita abbinando opportunamente ad un lavoro sottratto all'inutile dominio del capitale (Marchione ci vuole imporre la produzione di Panda e/o SUV quando noi abbiamo bisogno di mobilità sostenibile) un reddito che garantisca dignità , dissolva la precarietà e permetta di rifiutare il ricatto padronale?