16/07/2024
direttore Renzo Zuccherini

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Quante scale al cimitero!
Le parti nuove sono collegate solo da ostacoli archetettonici

(nella foto, il cimitero di Pretola)

I vecchi cimiteri erano chiamati il campo santo, perché - a parte la riverenza per il luogo - erano fatti su un campo, sul quale si poteva camminare senza ostacoli per raggiungere la tomba dei propri defunti.

Invece le parti nuove, aggiunte di recente, oltre che essere di solito una grigia colata di cemento, sono fatte in modo da essere raggiungibili solo attraverso ripide e faticose scalinate.

Eppure, a parte le leggi inapplicate sulle barroiere architettoniche, è noto a tutti che i cimiteri sono requentati soprattutto da persone anziane e con ificoltà di movimento, più che da baldi giovanoti e da campionesse di arrampicata.

Che cosa si aspetta a reralizzare percorsi in pendio per raggiungere le tombe?

E' ora di cominciare alle persone, ogni volta che si progetta un edificio pubblico.

Ma la responsabilità vera non è dei tecnici, i quali pure firmano i progetti: la responsabilità ultima è dei politici, che invece non sembrano affatto interessati a queste cose. Forse hanno altro, più importante, cui pensare.

 Il cimitero di casamanza (Montelaguardia)  Il cimitero di S. Marco

 Il cimitero di Pretola




Inserito martedì 11 novembre 2008


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