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Cartelli monolingue e monoculturali per la fiera del cioccolato
Abbiamo frequentato poco la fiera del cioccolato, dobbiamo confessarlo. Anzi, l'abbiamo evitata il più possibile. Ma ora che ne ritroviamo qua e là le tracce, aumenta lo sgomento e il bisogno di resistenza. Ecco per esempio alla stazione del Pincetto questi cartelli monolingue (solo la lingua dominante si capisce), che non solo ignora me e la maggior parte dei visitatori della fiera in quanto parlanti italiano, e dà per scontato che tanto l'inglese lo sanno tutti, ma evita accuratamente di indicare che da quella parte, oltre all'uscita dal minimetrò, c'è tanto: c'è una città con i suoi monumenti, e, per dirne una a caso, c'è il Mercato coperto... In questo senso, i cartelli sono monoculturali: esprimono solo la cultura del consumo, anche in queste piccole, semplici cose. Del resto, di solito, uscendo dal Pincetto non è che la segnaletica aiuti molto, e comunque si guarda bene dall'indirizzare l'ignaro passeggero verso il Mercato coperto.
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