Ecoballe sesta puntata: gli Inceneritori “di ultima generazione” non sono pericolosi per la salute
Si può mai pensare che un forno che bruci 200mila tonnellate di rifiuti all’anno emetta aria pura?
I cosiddetti “inceneritori di ultima generazione”, di cui i nostri amministratori si riempiono la bocca e scrivono fiumi di rassicuranti parole, sono molto più pericolosi degli impianti precedenti, sia per la salute umana che per l’ambiente. Il perché lo ha spiegato molto chiaramente il dr. Ernesto Burgio, Coordinatore Nazionale del Comitato Tecnico Scientifico di ISDE – Medici per l’ambiente, Italia: per limitare l’emissione di diossine questi moderni inceneritori bruciano rifiuti a temperature più alte dei vecchi inceneritori: se da un lato diossine e PM10 diminuiscono, dall’altro si osserva un aumento della emissione di “nanopolveri” (PM 0,1). Quest’ultime polveri, 100 volte più piccole dei noti PM10, sfuggono a qualsiasi sistema di filtraggio e sono in grado di penetrate ancora più in profondità nei tessuti per giungere fin dentro le cellule e trasferire il loro carico tossico di metalli pesanti, idrocarburi poliaromatici, diossine, PCB ecc . La medicina ha iniziato a rendersi conto di ciò da una decina di anni. I risultati degli studi più recenti, pubblicati su autorevoli riviste mediche come “The Lancet”, dimostrano che le sostanze veicolate dai PM 0,1, seppure in dosi “non tossiche”, interagiscono con le proteine che regolano l’espressione del DNA (istoni) soprattutto nei momenti di sviluppo fetale in cui le cellule si differenziano nei vari tipi di tessuti. Non solo, gli studi effettuati su piccoli mammiferi hanno evidenziato che i danni “epigenetici” subiti da queste cellule sono stati trasmessi alle generazioni di figli e nipoti i quali hanno manifestato malattie croniche causate quindi dalla esposizione dei genitori e nonni agli agenti inquinanti veicolati dai PM 0,1 .
Pertanto, uno dei motivi per cui gli inceneritori “di ultima generazione” sembrano più salubri è che gli effetti li vedremo tra qualche anno, quando registreremo un aumento di malattie tumorali nei figli e nipoti delle popolazioni esposte. Un altro motivo è molto più banale: la concentrazione dei PM 0,1 emessi dagli inceneritori non è soggetta a controlli di legge. Concludo con una affermazione del Dr. Burgio: “si può mai pensare che un forno che bruci 200mila tonnellate di rifiuti all’anno emetta aria pura”?
Roberto Pellegino - Movimento Perugia Civica
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