22/12/2024
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Finalmente si scrive di bicicletta!
Commento all'articolo "Perugia in bici?" Condivido assolutamente tutto. Quello che Perugia non sia città per la bicicletta è un luogo comune,  comodo soprattutto a chi vuol conservare la situazione esistente: uno per auto tutti incolonnati nella seconda città d'Italia per "densità"di automobili. Perugia e una città nella quale occorre solo cambiare abitudini: ieri in via Cortonese ho visto un tizio uscire di casa per andare al bar distante 300 metri e tornare, naturalmente in ... auto. Meno auto private per le strade e le piazze per far tornar la gente (per la quale sono state costruite) al centro degli spazi pubblici. Il minimetrò da solo non basta, non basta - più in generale - il trasporto collettivo pubblico, o l'uso condiviso o collettivo dell'auto privata, occorre recuperare il senso dell'andare in bicicletta, dell'andare a piedi a cominciare dalle scuole e ai luoghi di lavoro (di "percorsi sicuri casa - scuola" e di mobility manager mai si è cominciato seriamente a discutere e - soprattutto - a fare concretamente in questa nostra città). La "terza gamba" della mobilità sostenibile si diceva ai tempi di marcello catanelli dovevano essere appunto ciclabilità e pedonalità: vengono in mente le opere "ancillari" del minimetrò, i percorsi pedonali e ciclabili di collegamento delle stazioni di Case bruciate, Madonna alta, Cortonese, Pian di massiano ai quartieri all'intorno: naturalmente le prime ad essere "tagliate" anche se con esse il bacino d'utenza di ciascuna stazione sarebbe triplicato. Oggi però ci sono i parcheggi delle auto in quelle stazioni al posto di quelle delle bici .... così è. E poi si ha il coraggio di attaccare l'assessore Chianella che comunque con coraggio (e qualche titubanza) la pedonalità sostiene per i "t-red"!? Certo la pedonalità non è "affare" del solo centro città, ma di tutta la città e di questo bisogna essere convinti: ma questo è un vecchio ragionamento. Finisco qui: chiedo scusa per lo sfogo ...

Angelo Velatta

Inserito domenica 9 novembre 2008


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Commenti

Nome: Andrea Cappello
Commento: Proprio ieri venivo fermato da un ciclomotorista sulla rotatoria di piazza partigiani mentre ero in sella alla mia bmx. Sarà un altro screanzato che vuole bacchettarmi per la mia guida pericolosa - mi dissi. Invece era un signore simpatico sulla quarantina che presentatosi mi cercò di affascinare sul fatto che a Perugia non si vedevano molti personaggi in giro in bici.Feci di si col capo e,un pò stranito , appresi di essere uno dei pochi pazzi ad andare in bici (una bici persino senza marce) .Fui quasi emozionato da questo , come quando la gente mi vede scalare via Alessi per tornare a casa. Mi disse che era intenzionato addirittura a farmi una foto e a pubblicare un articolo per incentivare l uso di questo contro-veicolo.Sorpreso da quest'incontro mi incamminai per le vie (tutte a senzo unico) di perugia in cerca di sguardi straniti.Notai che è una cosa stupenda muoversi da un posto ad un altro su una visuale mai provata prima.Non ci si stressa per le file di macchine del sabato pomeriggio a Perugia e ci si gode davvero questa stupenda mini-città stando sempre attenti a calibrare i percorsi per bilanciare le salite a tratti ,pochi per la verità , in pianura onde evitare di restare senza ossigeno.Perugia non è certo una città propensa ad accrescere il numero di ciclisti nè come mentalità aperta a questo tipo di pratica.Proprio per questo ho accettato la sfida di prendere una bici anzichè di muovermi ‘liberamente ‘ su un motorino.Anche perchè a me , originario del sud , non gusta farmi dirigere dai cartelli z.t.l. nè da strade a unico senzo nè da tornanti che girano in tondo al ‘castello’ perugino.Io vado dritto al sodo... Saluti

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