I risultati dello studio commissionato per conoscere lo stato di avanzamento del Piano Rifiuti sancisce il fallimento della politica ambientale regionale degli ultimi 10 anni. I governi Lorenzetti / Marini non sono stati capaci di portare la piccola regione umbra, con una popolazione che è meno di un terzo di quella romana, ad un ciclo virtuoso della gestione rifiuti volta alla riduzione, riuso, riciclo: ora “improvvisamente” ci si accorge che le discariche sono piene, che la raccolta differenziata è lontana anni luce degli obbiettivi fissati dal decreto Ronchi 14 anni fa: La situazione NON E’ PRECIPITATA IMPROVVISAMENTE, tutto era abbondantemente prevedibile.

L’attuale stato di emergenza rifiuti sembra creato  ad arte per far passare come indispensabile l’incenerimento rifiuti, o in un nuovo inceneritore da piazzare a Perugia, o nei cementifici umbri, i cui padroni non vedono l’ora di avere combustibile gratis e in più di essere pagati per bruciarlo!

L’assessore Rometti, che si vanta di essere stato un “bravo assessore all’ambiente” del comune di Perugia tanto che ora ricopre lo stesso incarico alla regione, dovrebbe dimettersi dato che Perugia è capofila nel fallimento degli esiti della raccolta differenziata.

Le associazioni, i comitati, i movimenti riuniti in Cittadini in Rete, nel continuare la loro opera di divulgazione per far conoscere a tutti gli umbri i vantaggi economici, ambientali e sanitari della strategia “rifiuti zero” rispetto all’INCENERIMENTO, strategia che se adottata seriamente renderebbe le discariche attuali sufficienti per diverse decine di anni, chiedono l’aggiornamento del Piano Rifiuti, palesemente fallito, secondo quanto previsto nella direttiva europea recentemente recepita dallo Stato.