Come democratizzare il nostro servizio sanitario?
Resoconto dell'incontro del 24 febbraio
Si è svolto ieri il secodo incontro
pubblico, promosso dalla coalizione di associazioni di cittadini, realtà
di base
e
cittadini competenti, sul tema dell'uso privato del sanitario.
La necessità di rendere più
democratico il servizio sanitario era emersa nel primo incontro nel
quale era stata condivisa l'evidenza di un uso privato del nostro
servizio sanitario da parte dei partiti politici, favorito dalla
forma “azienda” introdotta con il riordino del 1992, che porta ad
un calo dell'attenzione verso i soggetti più deboli.
Nell'incontro di
ieri sono state invece presentate alcune buone pratiche, da vedere
come punto di partenza per avanzare proposte concrete di
coinvolgimento dei cittadini nel miglioramento del servizio
sanitario.
Carla Mariotti,
responsabile dell'audit civico per Cittadinanzattiva, ha illustrato
la metodologia con cui questo è stato condotto, dal reclutamento di
80 cittadini volontari, alla formazione degli stessi, alle verifiche
presso le strutture, fino alla pubblicazione dei rapporti, che
possono ora essere consultati sul sito di Cittadinanzattiva. Non ha
nascosto una certa perplessità da parte dei referenti regionali nel
pubblicare alcuni risultati non pienamente positivi. Carlo
Romagnoli ha presentato l'accordo tra le associazioni dei cittadini
utenti e l' AFAS di Perugia, che prevede la partecipazione dei
cittadini alla scelta delle priorità, la valutazione del servizio da
parte delle associazioni e la redazione del bilancio sociale, che
dovrebbe evidenziare il raggiungimento delle finalità sociali
dell'azienda pubblica.
Giovanni Barro ha illustrato la sua attività
di valutazione di impatto della programmazione regionale umbra sulla
salute dei cittadini.
Molti gli interventi che hanno evidenziato
le numerose aree di possibile miglioramento:
la costituzione dei comitati consultivi
(Cristina Rosetti - MDC), la pubblicazione dei bilanci delle aziende
sanitarie (Baronti - Cittadinanzattiva), la costituzione di
un'osservatorio sulla salute anche attraverso la rete del terzo
settore (Carlo Biccini), l'informazione ai cittadini (Miranda –
Tribunale diritti del malato)
Un'intervento di denuncia è stato quello
del rappresentante dell'ONDA, il movimento degli studenti e dei
ricercatori universitari che si oppone alla riforma Gelmini, che ha
denunciato come, malgrado i pesanti tagli previsti alla ricerca, il
movimento non abbia avuto adesioni nella facoltà di medicina
dell'Università di Perugia.
Angela Cataliotti
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