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Parcheggio Don Bosco: le ruspe demoliscono una cisterna
Parcheggio Don Bosco: le ruspe demoliscono una cisterna
L'antica cisterna impicciava. Ma ora il problema è risolto
Ecco la impressionante sequenza del lavoro di demolizione di un manufatto idraulico all'interno degli antichi orti dei Baglioni.
Come si sa, i lavori erano stati fermati perché, durante i primi interventi di scasso, erano state "scoperte" delle cisterne e dei cunicoli, cioè varie importanti opere idrauliche di varie epoche storiche, di cui nessuno si era accorto prima. Tutta roba vecchia e inutile, si capisce: mentre un bel parcheggio, con le sue strisce bianche e le auto in bella fila, è ovviamente molto più attuale e importante.
I manufatti, quindi, erano di ostacolo alla prosecuzione dei lavori di scasso, spianamento e asfaltatura.
Ma ora il problema, come si vede, è risolto. Tanto, di roba vecchia a Perugia ce n'è così tanta, che neanche ci si fa caso.
Immaginiamo che tutto sia regolare e autorizzato; in ogni caso, giriamo la segnalazione e le immagini a chi ha compiti di controllo e vigilanza.
Il lavoro è terminato: ora basta mettere un po' di sassi e terra e spianare il terreno, e nulla più impedirà la felice riuscita del progetto di parcheggio.
Nome: Maria Pia Battista Commento: LA SPIANATINA DEL DON BOSCO.
Fra qualche settimana il Sindaco di Perugia potrà andare ad inaugurare anche il parcheggio del Don Bosco, ed esprimerà la sua soddisfazione perché finalmente , a dieci anni dalla progettazione, l’opera è stata compiuta.
Fu d’altra parte lui stesso ad annunciarla ai residenti in Porta Eburnea nei primi anni del 2000, in una delle ultime assemblee di quartiere.
Chiedevamo servizi per i residenti, e soprattutto almeno un alimentari. Ci fu risposto: non vi preoccupate, arrivano i contratti di quartiere, e sistemiamo tutto.
Seguì una velocissima illustrazione di quanto previsto. Fu detto tra l’altro: ” Metteremo a posto i giardini della Cupa , la vegetazione, i sentieri, ci faremo un anfiteatro… e poi daremo una spianatina là, davanti al Don Bosco, per mettere le macchine..” . Si continuò poi con il Fatebenefratelli e la via regale di Porta Eburnea, la fonoteca Trotta e poco altro, se non ricordo male.
Ma tutto detto in modo molto veloce, da capirci poco.
La spianatina davanti al Don Bosco?, mi chiesi . Quale spianatina ? Forse il Comune vorrà spianare il parcheggio pubblico davanti all’entrata della Scuola Don Bosco che è in pendenza. E non diedi molta importanza alla cosa.
Solo nel 2008 venni a conoscenza del vero progetto, quando fu pubblicato nel sito del Comune di Perugia il bando di gara per la costruzione di un parcheggio pubblico per 56 posti macchina (poi ridotti a 51).
Nacque così la mia prima lettera alla Soprintendenza sul problema del Don Bosco : “Gentile Soprintendenza, avendo visto nel sito del comune di Perugia che è stato indetto un bando di gara per la realizzazione di un parcheggio… vorrei sapere quale siano a proposito gli intendimenti della Soprintendenza.”
Mi fu risposto subito e vorrei riportare parte della risposta non per amore di polemica con quanto poi diversamente disposto dalla Soprintendenza stessa, ma per la signorilità di quella risposta. “ Si fa seguito alla Sue segnalazioni (Cupa e Don Bosco)… Decisione diversa … si è avuta per l’orto in San Prospero-Don Bosco, la cui trasformazione in parcheggio è stata respinta in ragione dell’abbattimento delle mura dell’orto antico e dell’esecuzione del piazzale a ridosso di una antica e speciale sorgente o peschiera , uno degli angoli più caratteristici della città. CONFIDANDO CHE L’ATTENZIONE DEI CITTADINI POSSA ESSERE DELLA MASSIMA UTILITA’ ANCHE NELLA VITA DEI LUOGHI, DANDO SENSO ALLE FORME, SI PORGONO DISTINTI SALUTI”.
La storia è andata a finire diversamente come si sa e il contributo critico dei cittadini dissidenti ( in primis quello del prof. Luciano Giacchè , che con accurate ricerche d’archivio ricostruì e rese pubblica per noi la storia del giardino cinquecentesco di Malatesta IV Baglioni e degli orti storici ) non è stato preso in considerazione.
Fra qualche settimana il Sindaco di Perugia potrà andare ad inaugurare il parcheggio pubblico del Don Bosco.
Pozzi senza più terra da irrigare , alberi abbattuti, cisterna nuova distrutta, due colonne che aprono la rampa d’accesso al parcheggio proprio a due metri dalla torre antica, cemento, macchine che già fanno la fila per entrare, un pezzo di paesaggio distrutto per sempre e potrei continuare all’infinito. Non si può neppure vedere questo scempio, fa male persino passarci davanti.
Sarà un altro “parcheggio a corona” in una via come Viale Pellini priva di parcheggi?
Qualunque battuta risulta fuori luogo. La “ spianatina “ al Don Bosco è stata fatta e chi nasce oggi non saprà mai quello che c’era prima, per cui non se ne potrà neppure dolere.
CONFIDANDO CHE L’ATTENZIONE DEI CITTADINI POSSA ESSERE DELLA MASSIMA UTILITA’ ANCHE NELLA VITA DEI LUOGHI, DANDO SENSO ALLE FORME, SI PORGONO DISTINTI SALUTI
Maria Pia Battista