trasparenza addio
sulle "contromosse" di una pubblica amministrazione accerchiata dal "buonsenso"
Sulla questione maxistalla ho ascoltato, parlato, letto e scritto
molto. Ho esposto le mie idee, criticando, mi pare in modo circostanziato e documentato,
il progetto delle Opere Pie che l’amministrazione comunale, nella persona dell'assessore Cardinali, ha fatto suo. In
questo ho messo a disposizione della comunità le mie competenze come biologo e ambientalista,
alimentando il dibattito in modo gratuito e disinteressato, con l’unico
obiettivo di scongiurare la realizzazione di un progetto che secondo me metterà
in grave rischio la salute pubblica, l’ambiente, l’economia e il lavoro.
La pubblica amministrazione si è sentita attaccata, e non
avendo argomenti altrettanto validi per controbattere le mie osservazioni ha sferrato la sua contromossa nel momento in cui, come semplice cittadino,
ho attivato una procedure di “accesso atti” per visionare da vicino il progetto: In merito alla domanda di cui all’oggetto si comunica che nell’istanza non
viene indicata dalla S.V. una motivazione che corrisponda ad un interesse
diretto, concreto ed attuale collegato ad una situazione giuridicamente
tutelata tale da permettere la visione dei documenti richiesti. In particolare
si ricorda che, ai sensi dell’art. 24, comma 3, della legge n. 241 del 7 agosto
1990, come modificato dall’art. 16 della legge n. 15 del 11 febbraio 2005, “non
sono ammissibili istanze di accesso preordinate ad un controllo generalizzato
dell’operato delle pubbliche amministrazioni”. Questo atto amministrativo, nella sua indubbia legittimità, assume in questo contesto, lo stesso odioso significato politico di una negazione al più elementare diritto di trasparenza.
Roberto Pellegrino - movimento Perugia Civica
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