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No all’inceneritore, sì alla differenziata
Dal Corriere dell'Umbria, Domenica 23 Gennaio 2011

Serio impegno nella raccolta porta a porta, adozione della strategia rifiuti zero e un no definitivo ad un nuovo impianto di incenerimento che
"comunque necessiterebbe di discariche per rifiuti speciali pericolosi."
É quanto richiesto al sindaco di Perugia dalla petizione popolare partita venerdì sera nella seconda assemblea dei Cittadini in Rete. Oltre 200 persone, nonostante la fredda serata invernale, hanno affollato il Cva di Madonna Alta per ascoltare gli interventi di alcuni esperti, tra avvocati, docenti universitari e medici, a chiarimento dei vari aspetti collegati alla gestione dei rifiuti.
"Risultanze scientifiche parlano di un aumento di malattie tumorali nei luoghi di produzione delle polveri sottili, ovvero al di sotto di un micron. Sono polveri che non possono essere filtrate nemmeno dagli inceneritori di nuova generazione"
, ha spiegato il dottor Giovanni Vantaggi, coordinatore regionale dell'Isde, l'associazione internazionale di medici per l'ambiente. Anche la questione del recupero energetico, che ha consentito per gli impianti di incenerimento l'uso dell'appellativo "termovalorizzatore", è del tutto fuorviante, secondo Claudio Santi, docente di chimica organica dell'Università di Perugia. Una vera ottimizzazione del bilancio energetico, calcolatrice alla mano, esclude definitivamente l'incenerimento a favore del riuso dei rifiuti, sostiene il professore. E
"bruciando si continua ad immettere nell'ambiente rifiuti, anche se invisibili perché sotto forma di gas."
Esempi che è possibile agire in tal senso, ovvero riciclare e pagare di meno, ci sono anche nella nostra regione. Per 3200 tifernati la diminuzione della produzione di rifiuti non recuperabili ha trovato infatti riscontro in bolletta con uno "sconto" di ben 20 euro. Dimostrazione concreta e umbra, secondo i Cittadini in Rete che spingere la differenziata non è solo auspicabile ma possibile. A provare, dunque, la fattibilità della strategia rifiuti zero non solo Capannori, il comune toscano che in circa 6 anni ha raggiunto quota 82% di differenziata dimezzando i costi e aumentando i posti di lavoro. A Città di Castello sui 41.372 abitanti ben 22.377 sono state le utenze servite lo scorso anno dal porta a porta e, grazie anche agli incentivi del progetto regionale Di.do, in tutto 146mila euro, i risultati hanno superato le aspettative spianando la strada ad una chiusura del ciclo dei rifiuti "amica dell'ambiente". Ogni abitante coinvolto ha prodotto una media di 75,92 chilogrammi all'anno di rifiuti indifferenziati, contro la produzione a livello umbro che è di 388,34 chilogrammi, come ha dichiarato Marco Montanucci, referente umbro di Inceneritori zero. Con l'ingresso dei comitati di Orvieto e Bettona salgono, intanto, a 19 i soggetti aderenti alla federazione che lotta contro la costruzione di un nuovo impianto di incenerimento in Umbria



Isabella Rossi

Inserito giovedì 27 gennaio 2011


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Commenti

Nome: sergio
Commento: Salve, sembra ormai senza alcun dubbio quella della raccolta differenziata porta a porta l'unica e reale soluzione al problema rifiuti. Lo hanno dimostrato i dati reali e concreti di comuni come città di castello e capannori a Lucca. Quindi noi cittadini dobbiamo impegnarci e attenerci strettamente ed in maniera molto responsabile le regole comunicate dalla Gesenu che dettano regole e istruzioni per una raccolta differenziata corretta e responsabile, che al momento stenta un po’ a partire. Regole che dobbiamo rispettare alla lettera per dimostrare che anche noi come quei comuni saremo in grado di scegliere l'unica e responsabile soluzione, diventando un comune in più da prendere come modello in modo da fugare ogni dubbio sulla pericolosità e inutilità di un inceneritore. Pericolosità testimoniata in questi giorni dagli innumerevoli servizi giornalistici andati in onda riguardanti l'intero territorio nazionale dove medici ed esperti mettono in evidenza i danni gravissimi per la salute confermati da un aumento esponenziali di tumori al polmone. Grazie, un saluto Sergio

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