Città di Castello raggiunge in un solo anno l’86.7% di raccolta differenziata ma….
il successo nella raccolta differenziata non è una questione culturale ma di volontà politica e organizzativa
Il comune di Città di Castello con un investimento di soli
145mila euro del progetto
regionale DI.DO. ha ottenuto una raccolta differenziata dell’ 86.7% IN UN
SOLO ANNO raggiungendo una produzione pro-capite di rifiuto indifferenziato di
solo 76kg/anno (a fronte di una media regionale di 388.34 kg/ab). Notizia che certamente infastidisce
tutti gli “INCENERITORISTI” di destra e
di sinistra che occupano le sedie del potere politico umbro. L’esperienza di
Città di Castello dimostra che, contrariamente a quanto afferma l’assessore
Rometti, il successo nella raccolta differenziata non è una questione culturale
ma di volontà politica e organizzativa. Forse è per questo che sulla questione
Rifiuti l’amministrazione pubblica, tutta orientata verso l’appetitoso
inceneritore, ha deciso la “strategia delle tre scimmiette”:
NON VEDO i numeri della raccolta differenziata raggiunta a
Città di Castello perché se tutta l’Umbria raggiungesse lo stesso risultato l’inceneritore
non avrebbe ragione di esistere e le discariche attuali durerebbero ancora per
decenni;
NON SENTO cosa hanno da dire le numerose associazioni, i comitati
e movimenti umbri uniti in rete per
diffondere la cultura della strategia “rifiuti zero”, secondo la quale un
investimento regionale di soli 4-5 milioni di euro porterebbe la regione ad una
produzione di rifiuti da smaltire in discarica inferiore e a quella prevista dal Piano Regionale con
tanto di inceneritore permettendo così di risparmiare sia il costo della sua realizzazione (previsti dal
Piano 108 milioni di euro) che il costo
esercizio (€ 11.3 milioni/anno).
NON PARLO di cosa sta succedendo nel “palazzo” riguardo
l’INCENERITORE: dove lo si vorrebbe fare, con quali soldi, chi lo dovrebbe
gestire ecc… anzi, meno se ne parla e meglio è, alla faccia della trasparenza.
Roberto Pellegrino
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