Quando si passerà dalle parole ai fatti?
Delocalizzazione Distilleria Di Lorenzo
COMUNICATO STAMPA
Nell’assordante silenzio delle istituzioni riguardo le annose problematiche ambientali che interessano il territorio della defunta Circoscrizione VII Tevere, ci è parso un faro nella notte l’incontro promosso dai consiglieri provinciali Granocchia e Baldelli e realizzato dalla I Commissione Consiliare della Provincia di Perugia il 13 c.m. con all’ordine del giorno la verifica delle condizioni di rischio ambientale e la delocalizzazione della distilleria Di Lorenzo di Pontevalleceppi. Invitati esterni alla Provincia rappresentanti di Regione (non presenti), Arpa (non presenti), Comune di Perugia (assessore Pesaresi), associazioni ambientaliste Legambiente, Wwf, ItaliaNostra. A ben vedere il faro si riduce ad un lume di candela: primo, non è stato invitato il Comitato Mulini di Fortebraccio, firmatario del Protocollo d’intesa sottoscritto nel lontano 1998 con tutte le istituzioni competenti (Regione, Provincia,Comune, Asl/Arpa, Circoscrizione) e tutt’ora in vigore. Non rivendichiamo solo il diritto di coinvolgimento diretto in forza del Protocollo, ma l’opportunità per il buon esito degli intenti, visto che siamo portatori dell’esperienza diretta del territorio interessato e in tanti anni abbiamo accumulato conoscenze interdisciplinari. Secondo, la proposta, emersa nell’incontro, di istituire un Tavolo di concertazione interistituzionale per individuare le soluzioni, ci ha riportato agli inizi degli anni duemila: proprio in attuazione del Protocollo e reso “urgente” dall’ennesimo incendio, a partire dal 2001è stato istituzionalizzato nel 2002 un Tavolo Tecnico-istituzionale per delocalizzare la Distilleria. Ad oggi nulla di fatto, se ne sono perse le tracce. Non ha insegnato niente tutto ciò o si è persa la memoria? Lo scetticismo allora è di rigore, anche perché questi anni sono stati disseminati di impegni non rispettati, come la delocalizzazione della Tecnoasfalti di Pretola: tutto deciso, le carte pronte, e poi nulla di fatto. O il ripristino della fermata della Fcu: al contrario è stata soppressa anche quella facoltativa, proprio a causa della presenza della Distilleria. O l’adeguamento della rete fognaria, causa di gravi danni nell’abitato: niente. Per non parlare del Parco del Tevere e del Progetto Tevere: tante parole e gruppi di lavoro (e soldi) e nulla di fatto. E dopo la moria dei pesci nel 2008, a settembre in una pubblica assemblea, presenti l’assessore regionale all’ambiente Bottini, il vicesindaco Arcudi, l’assessore provinciale all’ambiente Cristofani, proponemmo come Comitato l’installazione di due centraline di rilevamento degli inquinanti, una a monte e una valle di Pontevalleceppi, in riva destra del Tevere, per intercettare le ricorrenti colorazioni rosse che caratterizzano da anni le acque in estate. Proposta verbalmente accolta dall’Assessore Cristofani, e puntualmente rimasta lettera morta. Dal 2004 si sono susseguiti incontri per l’aggiornamento del Protocollo d’intesa. L’esito a primavera 2009 sono stati: un rapporto dello stato di attuazione del Protocollo, una nostra valutazione e proposte sul come proseguire e un verbale nel quale la Giunta Comunale uscente impegnava la nuova a definire l’aggiornamento con nuovi impegni e modalità. Appena insediata, abbiamo sollecitato l’Assessore all’Ambiente in tal senso. Siamo ancora in attesa. Auguriamo che piuttosto che ricominciare da zero, ci sia l’impegno reale di pervenire a soluzioni concrete, a partire dalle esperienze e impegni intrapresi negli anni. Anche per rispetto ai cittadini che non sono smemorati.