In centomila con la Fiom
Firma anche tu l'appello di Camilleri, Flores d'Arcais e Hack - già 25 mila le firme in pochi giorni
Firma anche tu l'appello di Camilleri, Flores d'Arcais e Hack
(MICROMEGA) Centomila firme, per un sito come il nostro, sono un OBIETTIVO “IMPOSSIBILE”, anche se avessimo il sostegno di link importanti. Ne abbiamo raccolte in passato fino a ventimila (19916) per l'appello in solidarietà con Marco Travaglio, accusato da Fabrizio Cicchitto in Parlamento di "terrorismo mediatico", in un clima di mobilitazione delle più importanti testate contro la legge-bavaglio, mentre in piazza su questo tema si era speso anche Roberto Saviano. Eppure riteniamo necessario provare a realizzare questo OBIETTIVO “IMPOSSIBILE” perché siamo convinti che sulla “abrogazione” della Fiom che Marchionne sta cercando di imporre, si giochi una partita cruciale per la difesa dei più elementari e intrattabili diritti e libertà costituzionali. Per questo vi chiediamo di non limitarvi a firmare l’appello , ma di mobilitarvi per farlo firmare a tutti i vostri amici, per inserirlo nei vostri blog, per farlo girare in modo “virale”, come si usa dire, su quanti più siti siete in grado di raggiungere, partecipando a discussioni, forum e altre forme di intervento. Proviamo a realizzare questo “IMPOSSIBILE” entro il 28 gennaio, giorno dello sciopero nazionale dei metalmeccanici, a dimostrazione che la parte più coerentemente democratica della società italiana ha capito che la lotta della Fiom è una lotta che ci riguarda tutti. (pfd’a)
L'APPELLO
"Il diktat di Marchionne, che Cisl e Uil hanno firmato, contiene una clausola inaudita, che nemmeno negli anni dei reparti-confino di Valletta era stata mai immaginata: la cancellazione dei sindacati che non firmano l’accordo, l’impossibilità che abbiano una rappresentanza aziendale, la loro abrogazione di fatto. Questo incredibile annientamento di un diritto costituzionale inalienabile non sta provocando l’insurrezione morale che dovrebbe essere ovvia tra tutti i cittadini che si dicono democratici. Eppure si tratta dell’equivalente funzionale, seppure in forma post-moderna e soft (soft?), dello squadrismo contro le sedi sindacali, con cui il fascismo distrusse il diritto dei lavoratori a organizzarsi liberamente. Per questo ci sembra che la richiesta di sciopero generale, avanzata dalla Fiom, sia sacrosanta e vada appoggiata in ogni modo. L’inaudito attacco della Fiat ai diritti dei lavoratori è un attacco ai diritti di tutti i cittadini, poiché mette a repentaglio il valore fondamentale delle libertà democratiche. Ecco perché riteniamo urgente che la società civile manifesti la sua più concreta e attiva solidarietà alla Fiom e ai lavoratori metalmeccanici: ne va delle libertà di tutti".
Andrea Camilleri, Paolo Flores d’Arcais, Margherita Hack
Primi firmatari: don Andrea Gallo, Antonio Tabucchi, Dario Fo, Gino Strada, Franca Rame, Luciano Gallino, Giorgio Parisi, Fiorella Mannoia, Ascanio Celestini, Moni Ovadia, Lorenza Carlassarre, Sergio Staino, Gianni Vattimo, Furio Colombo, Marco Revelli, Piergiorgio Odifreddi, Massimo Carlotto, Valerio Magrelli, Enzo Mazzi, Valeria Parrella, Sandrone Dazieri, Angelo d'Orsi, Lidia Ravera, Domenico Gallo, Marcello Cini, Alberto Asor Rosa, don Paolo Farinella.
15.294 adesioni in ventiquattr'ore e 24.322 complessive all'appello promosso da MicroMega in solidarietà con la Fiom, a testimonianza di quanto il sindacato dei metalmeccanici Cgil non sia isolato. L'obiettivo che ci siamo prefissati è di arrivare a 100mila firme entro il 28 gennaio, giorno dello sciopero generale. Arduo, ma a questo punto non impossibile. Coinvolgete e fate firmare i vostri amici perchè la lotta della Fiom è una lotta che riguarda anche la nostra libertà".
Nome: Dorothee Commento: Cari lettori ascoltate bene e riflettete: Oggi la cura dello staff di Berlusconi, cioè non regalare più il denaro pubblico (introiti delle nostre tasse pagate) alla famiglia Agnelli e tutti i suoi rampolli per giocare a fare delle pessime macchine, è stata una bellissima scelta. Oggi stiamo assistendo alla maturazione di una Fiat (italiana) che stà guadagnando credibilità in tutto il mondo. Ciò che stà facendo Marchionne alla Fiat (non essere ricattato dalla casta italiana sindacati) lo dovrebbero fare tutti gli enti statali o aziende pubbliche. I fortunati sino ad oggi dipendenti statali dovrebbero guadagnarsi lo stipendio andando a produrre ricchezza, anzichè debiti, come la maggior parte degli italiani che tutti i giorni devono rendere conto a privati sulla loro stessa produzione. Queste mie parole, piene di verità, non piaceranno sicuramente a parte del popolo di sinistra !!!
Nome: tonino Commento: allora....adesso si dirà che i lavoratori Fiat voteranno si al referendum per paura... ma paura di cosa ?? di perdere il posto di lavoro? ma allora se questo lavoro è cosi importante, giustamente, è giusto discutere e concordare le condizioni perchè il lavoro rimanga. Nel merito dell'accordo intanto bisognerebbe leggerlo... e poi bisognerebbe sapere come funzionano gli istituti contrattuali come la malattia ecc.: basta con i pressapochismi di chi a trippa piena e dietro una comoda scrivania di un pubblico ufficio gioca a fare il puro con il culo degli altri. Saluti