Dopo i primati della nostra regione in fatto di uso del mezzo privato (e come ovvia conseguenza), i dati riportano ora il triste primato della nostra regione in fatto di morti in indicenti stradali: l'annuario Eurosta, infatti, pone l'Umbria tra le prime regioni europee, dopo una regione greca e l'Emilia Romagna.

Nel 2006, secondo tali dati, un indice di 174 morti ogni ogni milione di abitanti è il risultato di un processo forsennato di incentivo al mezzo privato e di smantellamento delle ferrovie, una realtà drammatica che cozza con le ottimistiche dichiarazioni poltiche a favore dei mezzi pubblici.

In Italia, l'Umbria è al vertice di questa triste classifica, e con le 174 vittime annue supera di ben tre volte l'indice della Campania  e della Sicilia, cioè di realtà urbane come Napoli, Palermo o Catania.

Certo, provate ad aspettare un treno alla stazione del Silvestrini, e poi capirete perché la gente si ostina ad usare la propria macchina.