22/12/2024
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Manca una stella al Mercato coperto
Ora che nei finestroni del mercato sono state spostate le tende e si vede il panorama e tutti rimangono a bocca aperta...

E’ Natale al Mercato Coperto, proprio un Natale vero, semplice, come i Natali di una volta, senza musiche, senza rumori, senza fretta e con tanto buon gusto. Lo riconosci subito, lo senti dai profumi, lo vedi  dai colori, dai sorrisi.  Ora che gli operatori dei generi alimentari si  sono raccolti tutti  su un unico piano (arance, pesce, alloro, pungitopo, fegatelli, cachi, gobbi, noci, non manca proprio niente, e che bella  bietola, che bella insalata! ), ti  sembra di stare proprio a casa, e quando vai lì a comprare qualcosa ti chiamano per nome. Hanno anche loro, insieme a tanti perugini, resistito all’attacco della privatizzazione, e, sperando che vada tutto bene, ti mostrano soddisfatti i loro stand  colorati messi a nuovo. Alcuni sono proprio una sciccheria. Altri ancora non sono finiti. Ma il costo è stato caro, e, sembra, tutto a spese loro. Per cui ora è proprio necessario lavorare sodo.

Certo, fa ancora male il ricordo di tutti quegli operatori che nella scorsa legislatura chiesero di poter entrare e non gli fu permesso. L’imprenditore era alle porte, e le porte furono chiuse.

Ora che nei finestroni del mercato sono state spostate le tende e si vede il panorama e tutti rimangono a bocca aperta ci rendiamo conto ancora meglio che follia sarebbe vendere il nostro mercato, o meglio darlo agli  imprenditori privati per 60 anni! Vendi una cosa che non ha prezzo. Vendi una cosa dei Perugini, non del Comune di Perugia. Ma insomma, dove siamo andati a finire?

E’ Natale al Mercato Coperto, un dolce Natale. Certo, se avessero messo lì anche il mercatino delle strenne e quello dell’antiquariato sarebbe stato meglio, ma per quest’anno dobbiamo ormai accontentarci.

Però c’è una cosa che manca , e allora provo a dirla.

Manca secondo me nella terrazza del mercato una stella cometa, come dire, la stella cometa più grande del mondo.  Non per competere con l’albero di Natale di Gubbio, forse basterebbe anche una stella, non la  più grande del mondo, ma molto grande. Una stella che guardi ad Assisi e un’Assisi che riesca a rintracciarci.

E poi la terrazza del Mercato non ha neppure un nome. Io la chiamerei “Terrazza della Pace”.

Un Buon Natale e un veramente Felice Anno Nuovo  al  nostro  Mercato



Maria Pia Battista

Inserito lunedì 13 dicembre 2010


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