Opere Pie, Maxistalla, Biogas
Valutazione dell'impatto ecologico dell'impianto a BIOGAS che dovrebbe trattare i liquami prodotti dalla prevista MAXI STALLA di Santa Maria Rossa
Nell'attesa che il sito di Wikileaks
pubblichi qualche notizia in più sul progetto della Maxi Stalla prevista a Santa
Maria Rossa sui terreni delle Opere Pie, consideriamo le notizie
passate sui quotidiani locali secondo cui dovrebbe trattarsi di un
allevamento “modello “di circa 1000 mucche da latte con annesso
impianto a Biogas per il trattamento dei liquami zootecnici prodotti.
Solo con questi pochi elementi possiamo valutare alcuni FATTI OGGETTIVI che dovrebbero essere tenuti
in alta considerazione da chi amministra la “cosa pubblica” ed è
responsabile della salute dei cittadini, nel momento in cui prende
decisioni “politiche”:
I nitrati presenti nelle acque
destinate al consumo umano sono nocivi alla salute, per tale motivo
il limite massimo di concentrazione per la potabilità dell’acqua
è pari a 50 mg/l, mentre il limite massimo nell’acqua consigliata
per l’infanzia è di 10 mg/l. A concentrazioni superiori a quelle
limite, oltre ad essere tossici, i nitrati possono essere precursori
di agenti potenzialmente cancerogeni (nitrosammine). Proprio
la progressiva tendenza all'aumento della concentrazione di nitrati
provenienti da fonti agricole nella acque superficiali e profonde
dei paesi dell'Unione europea ha spinto l'UE ad emanare nel 1991 la
Direttiva Nitrati (91/676/CEE). La Direttiva recepita in Italia ha
demandato alle regioni la determinazione delle Zone
Vulnerabili ai Nitrati (ZVN) al
cui interno è imposta il limite massimo di spandimento di azoto a
170kg/ettaro per la concimazione.
L'area su cui
dovrebbe sorgere la maxistalla è stata dichiarata “zona
vulnerabile ai nitrati” (vedi figura): Il monitoraggio ARPA
evidenzia che la concentrazione dei nitrati nelle falde sottostanti
la zona di Santa Maria Rossa è di 70 – 90 mg/L mentre la media
umbra è di circa 30 mg/L. Qui la situazione è aggaravata dal fatto
che le falde acquifere risultano profonde solo 2 – 5 metri
rispetto a profondità media di 15 – 100 metri tipici nel resto
dell'Umbria. Per questo le falde si arricchiscono velocemente di
nitrati che derivano dalla ossidazione delle varie forme di azoto
minerale immesse nel terreno sia per la concimazione agricola che
per la dispersione per dilavamento dei reflui zootecnici già
esistenti.
Al momento non esiste nessun tipo
di impianto che trasforma TUTTO il liquame zootecnico in BIOGAS.
Anche con i più moderni impianti le sostanze organiche non
convertite in biogas originano una quota consistente di DIGESTATO,
un materiale che deve essere costantemente estratto dal digestore
via via che si immette liquame fresco e che ha la caratteristica di
contenere la totalità dell'azoto del liquame di origine. Per questa
caratteristica il modo economicamente più vantaggioso per disfarsi
del DIGESTATO è impiegarlo come concime al posto dei concimi di
sintesi, tramite la cosidetta fertirrigazione. Esistono altri
processi biotecnologici per ridurre parzialmente l'azoto contenuto
nel digestato (denitrificazione) ma il costo di questi renderebbero
antieconomica la produzione di biogas.
Poiché una mucca da latte produce
circa 80kg/anno di azoto, per smaltire tramite fertirrigazione il
digestato prodotto nel rispetto della direttiva nitrati, occorre
mezzo ettaro di terreno agricolo intensamente coltivato. Se le
mucche sono 1000 come si vocifera, occorreranno 500 ettari di
terreno agricolo a coltura intensiva e ove non insistano altre fonti
di azoto (ad esempio altri allevamenti).
Non mi risulta che le Opere Pier
Riunite possono contare su appezzamenti di quantità e qualità
necessari a smaltire il digestato prodotto, ma mi risulta invece che
nello stesso territorio insistono ulteriori attività zootecniche
apportatrici di nitrati (allevamenti di suini, polli, tacchini). Poco
più a sud c'è il megabiodigestore di Olmeto attualmente chiuso per
problemi di inquinamento (nitrati) e pochi km ad est abbiamo quello di Bettona
interessato da gravi problemi di cattiva gestione guarda caso proprio
per la fertirrigazione.
Ciascuno tragga le proprie
considerazioni circa l'opportunità di realizzare la Maxistalla e
relativo impianto a biogas proprio a Santa Maria Rossa...
Roberto Pellegrino - Movimento Perugia Civica
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