Arrivano le super-bollette Tia
Il costo della raccolta rifiuti aumenta: ma è è grave dire che questo aumento dipende dalla raccolta differenziata
Stanno arrivando in questi giorni le bollette di conguaglio che il Comune di Perugia emette, e la Gesenu incassa. Un bell'aggravio per le famiglie e le attività economiche, soprattutto in tempi come questi. Si tratta dell'aumento deciso a primavera, come compensazione del fatto che, pur essendo abolita l'Iva sulla Tia (Tariffa di igiene ambientale), il Comune deve comunque pagarla alla società che effettua le operazioni di cassa (la Gest), e quindi si rivale sui cittadini. Il groviglio pubblico-privato è inestricabile e, come si vede, tutto a vantaggio del privato: il Comune si assume l'onere di stabilire e calcolare la Tia, e di pagare la società di raccolta-smaltimento rifiuti, mentre le società private decidono le scelte imprenditoriali senza assumerne le valenze politiche. Ma il fatto più grave è che questo aumento è stato presentato come una conseguenza dell'avvio della raccolta differenziata: esso infatti sarebbe legato, secondo il Comune, al raggiungimento del 55% della raccolta differenziata nel 2011, e del 65% nel 2012. Il costo dell’operazione sarebbe così interamente addossato ai cittadini, mentre alla Gesenu (attuale concessionaria del servizio di nettezza urbana) rimarrebbero i guadagni derivanti dalla cessione delle materie ricavata dalla raccolta differenziata. Un bel modo per rendere impopolare la raccolta differenziata: invece di incentivarne la diffusione tra i cittadini, aumentandone la consapevolezza ambientale, si trasforma la differenziazione in un balzello e in peso fiscale per le famiglie. Invece di ricompensare i cittadini per il conferimento di materie preziose come la carta, il vetro, la plastica, ecc., li si punisce aumentando i costi della raccolta (riprendiamo qui in parte il testo di un comunicato di Perugia civica dell'aprile 2010). E intanto la stessa Gesenu, e molti politici locali, vanno ripetendo che bisogna costruire un inceneritore a Perugia, malgrado sappiano benissimo che la popolazione è assolutamente contraria. Chi pagherà l’inceneritore? Quanto costerà l'inceneritore? Quanto costerà al cittadino ogni tonnellata di "rifiuti" distrutta nell'inceneritore? Quanto si perderà, in valore di mercato, per ogni tonnellata di materie recuperabili distrutte nell'inceneritore? E, viceversa, quanto costerà l'avvio di una seria raccolta differenziata, e quanto renderà una volta a regime? Di quanto potranno esser ridotte le bollette Tia una volta realizzata la raccolta differenziata su tutto il territorio comunale? Rispondere a queste domande, da parte degli amministratori comunali, sarebbe un buon modo per cominciare a discutere seriamente della questione, prima di avventurarsi in dichiarazioni del tipo "l'inceneritore è indispensabile": se si fanno bene i conti, possiamo vantaggiosamente esser dispensati dal rischio che comporta un inceneritore in città.
Nome: Gerardo Commento: Dopo aver scaricato le spese sui cittadini e senza controllare gli sprechi, il nostro amato Comune cosa fa?
Stanzia 7.500 euro per il "censimento dei piccioni", siamo proprio all'assurdo.
E IO PAGO!!!
Nome: Dorothee Commento: Cosa pensavate all'inizio ?
I partiti della sinistra, per il decreto della M.S.Gelmini, hanno fomentato e schierato una parte (minima) degli studenti e degli pseduo insegnati italiani nelle strade ad urlare diritti (e i doveri?).
Mentre per gli abusi, di tutti i generi (vedi aumenti dei servizi), la sinistra umbra non ha mosso un dito contro le amministrazioni pubbliche.
Vi siete domandati il perchè ?
Non vi sembra che era tutto programmato a discapito dei cittadini la maggior parte loro elettori ?
Sveglia !!!