29/12/2024
direttore Renzo Zuccherini

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Maxi-stalla: Perugia civica solidale con il Comitato popolare di S. Maria Rossa
Basta con l’aggressione al territorio, basta con la distruzione della principale ricchezza locale

COMUNICATO STAMPA

In questi ultimi mesi, la voracità dei cementificatori e dei distruttori del territorio si sta scatenando senza freni: uno dopo l’altro vengono alla luce progetti distruttivi come l'inceneritore (non sappiamo ancora dove),  la maxi-stalla a S. Maria Rossa,  l'arrivo di Ikea a S. Martino in Campo,  il “nodo” a Madonna del Piano, e persino un mega-impianto fotovoltaico di due ettari alle falde del Monte Tezio.
Ci sentiamo davvero assediati, da sud e da nord, dall'aggressione di interessi potenti che vedono, nelle aree agricole che i cementificatori definiscono ancora"vuote",  la possibilità di fare grossi affari.
In realtà, non sono aree vuote: sono aree "piene" e preziose, non solo da un punto di vista paesaggistico, ambientale, storico e culturale, ma anche dal punto di vista economico: hanno infatti molto più valore come aree agricole di pregio che trasformandole in anonime aree industriali come quelle che assediano tante periferie. Il turismo, lo stesso marchio “Umbria” prendono valore e portano ricchezza alla nostra città per il pregio del suo territorio, non certo per i capannoni che lo deturpano (restando magari vuoti e creando disoccupazione).
Anche l’occupazione, in tempi bui come questi, può avere un futuro solo dalla filiera ambiente-cultura, non certo da avventate operazioni di multinazionali o di società che non hanno nessun interesse a cercare dipendenti in Umbria.
La cosa che colpisce è vedere che in queste operazioni, a fianco dei portatori di grandi interessi privati, si schierano regolarmente gli amministratori, che dovrebbero invece tutelare il bene pubblico (e altri interessi privati, meno forti ma altrettanto legittimi e più orientati a una visione sostenibile del nostro futuro): assessori e amministratori (in primo luogo del Comune di Perugia) che, senza mettere niente in discussione, sono ancora convinti che lo sviluppo passi per la distruzione del territorio e si fanno in quattro per favorire le grandi imprese che usano l’Umbria come piattaforma per i loro affari. Ecco allora che fioccano varianti a Piano regolatore, con cui si autorizza ogni scempio, senza neanche curarsi di trovare misure compensative per mantenere il (già alto) livello di cubatura previsto dal Piano regolatore stesso.
L’assemblea pubblica del 27 novembre a S. Martino in Campo ha messo in evidenza come esistano invece seri ostacoli normativi, igienico-sanitari, sociali, alla autorizzazione del mega-impianto industriale della maxi-stalla: gli amministratori non possono scavalcarli allegramente al solo fine di facilitare la speculazione.
In questo quadro, noi appoggiamo e sosteniamo tutte le azioni dei cittadini per la salvaguardia degli interessi diffusi, a cominciare dall’interesse pubblico e collettivo alla difesa del patrimonio territoriale comunale: fermare la maxi-stalla non è una pretesa di chi vuol difendere il proprio “cortile", ma anzi è interesse civico di tutta la città.


Perugia, 29 novembre 2010

Il Consiglio Esecutivo




movimento Perugia Civica


Inserito lunedì 29 novembre 2010


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Commenti

Nome: marco
Commento: Caro Fabio, credo che il tuo commento abbia bisogno di tanti chiarimenti che forse ti sfuggono. Per tutti gli aspetti tecnici vedo che ti ha già risposto in modo esaudiente Roberto. Io Vorrei invece chiederti e chiarirti altre cose. Innanzitutto sarei curioso di sapere da che parte abiti. Sicuramente in zone ben lontane da quella interessata perchè altrimenti non saprei con quale aggettivo negativo qualificarti. Io ti dico che abito a pochissime centinaia di metri dal sito e credo che dovresti vergognarti per le tue affermazioni circa gli abusi condonati, le quali non meriterebbero neanche una risposta vista la loro assurdità. Voglio invece dirti che tutte quelle che tu chiami "villette" sono tutte case "normali", alcune delle quali molto vecchie,tutte ben inserite nel catasto fabbricati e nei piani regolatori dei comuni di Perugia, Deruta e Torgiano. Tutte queste case "normali" sono frutto di lunghi ed enormi sacrifici che hanno fatto i loro proprietari negli anni per potersi godere un pò di serenità in futuro per loro stessi e per i loro figli. Io non so la tua età e cosa tu faccia nella vita, ma vedo che non sai cosa significhi essere proprietari di un bene che a causa di enormi interessi sia dei privati che delle Istituzioni Pubbliche, veda il suo valore, a parte gli enormi rischi ambientali e di salute , sminuirsi fino a valere niente. Inoltre per una precisazione urbanistica voglio dirti, se casomai tu non ne fossi a conoscenza, che i Piani Regolatori dei Comuni di cui sopra riportano nelle Norme di Attuazione delle prescrizioni per la costruzione di impianti zootecnici circa le distanze dalle case e dagli insediamenti abitativi ed i limiti di edificabilità nel proprio territorio. Forse non sai che, quando si devono fare interventi ai limiti del proprio territorio, ogni Comune è costretto a confrontarsi con gli altri in una Conferenza di Servizi. In questo momento il Comune di Perugia sta portando avanti il proprio progetto senza tener conto che se dovesse rispettare quanto gli altri Comuni hanno previsto nel loro Piano Regolatore, in quel sito non potrebbero realizzarci niente. Mi dispiace che tu non fossi presente all'assemblea pubblica del 27 novembre u.s. Forse ne avresti sapute un po' di più e magari ci avresti illustrato questo famoso progetto di cui ti vanti di esserne in possesso e che è secondo noi invece top-secret, visto che l'assessore all'urbanistica del Comune di Perugia recentemente ha detto di non saperne niente.........!!!!!!!!!!!! Forse, non sapendo chi sei, conti più dell'assessore. Bene, allora esci allo scoperto così non stiamo a perder tempo con chi risposte non ce ne vuol dare.....!!!!!!!! Comunque, se ti interessa, il 15 p.v. Alle 21 vieni a S.Niccolò di Celle perchè c'è un'importante assemblea pubblica, nella sala parrocchiale, richiesta dai cittadini in quanto sono disinformati su tutto ciò che sta accadendo ; sicuramente potrai fare una gran bella figura presentando questo stupendo progetto delle Opere Pie.

Nome: FABIO
Commento: bENE APPRENDO CHE SI CRITICA UN PROGETTO CHE NON SI CONOSCE... INOLTRE VENGO A CONOSCENZA CHE SI HA ANCHE UNA SCARSA CONOSCENZA DEL RAPPORTO TRA LETAME-TERRENI(ANCHE SENSIBILI AI NITRATI)-AZOTO. CMQ INVECE DI CHIEDERE IL PROGETTO AL COMUNE, CHE ANCORA NON L'HA APPROVATO, BASTAVA CHIEDERLO ALLE OPERE PIE, IO L'HO FATTO E CE L'HO, QUANDO NE VOLETE DISCUTERE... SERIAMENTE SONO A DISPOSIZIONE! nb: sinceramente sono più arrabbiato con chi si è costruito la sua bella villetta in zona agricola, magari anche abusiva poi se l'è , magari, condonata, e adesso un vuole sentire l'odore di un allevamento di mucche alla stato semi brado...

Nome: Roberto
Commento: Caro Fabio, rispondo alle tue domande e affermazioni usando il carattere maiuscolo per distinguere il mio dal tuo testo. Purtroppo l'immagine idilliaca da “mulino bianco” da te evocata contrasta con i gravi problemi che oggettivamente insistono sul territorio di Santa Maria Rossa e di cui forse non sei a conoscenza... Ed ecco il botta e risposta: Vorrei sapere se siete a conoscenza del progetto... PURTROPPO NO, ALLA FACCIA DELLA TRASPARENZA! NON SAREBBE IL CASO DI PUBBLICARLO NEL SITO INTERNET DEL COMUNE DATO CHE LE OPERE PIE GESTISCONO (MALE) BENI COMUNI? secondo me state facendo una grossa confusione (LA CONFUSIONE LA FANNO I POLITICI CHE VARIERANNO IL PIANO REGOLATORE PER PIAZZARE UN IMPIANTO DOVE NON SI POTREBBE). Se un agricoltore non può costruire neanche una stalla (al posto delle tre obsolete) come richiesto dalla normativa sul benessere animale (E IL BENESSERE UMANO? SEI A CONOSCENZA CHE LA ZONA E' STATA CLASSIFICATA VULNERABILE AI NITRATI?), per un allevamento semi brado (LE VACCHE ALLO STATO BRADO SPANDERANNO LETAME SUL TERRENO, E QUINDI COSTITUIRANNO UNA ULTERIORE FONTE DI AZOTO IMMESSO IN UNA ZONA DICHIARATA VULNERABILE AI NITRATI CHE QUI RAGGIUNGONO, NELLA FALDE ACQUIFERE SOTTOSTANTI, VALORI DI 70 – 90 mg/L DOVE IL LIMITE PER LE ACQUE POTABILI E' DI 50mg/L), per le sue vacche da latte, con insilato prodotto in azienda (POVERE VACCHE, POTESSERO ALMENO BRUCARE L'ERBA FRESCA, E INVECE NO, DEVONO MANGIARE GLI INSILATI PER AVERE UNA DIETA CHE GARANTISCA TUTTO L'ANNO UNA PRODUZIONE DI LATTE DI QUALITA' COSTANTE PER I SIGNORI DELLA GRIFOLATTE). latte venduto alla grifolatte in una campagna di filiera corta... se siamo contrari anche a questo, ma allora un agricoltore... che deve fare? (REALIZZARE LA STALLA E RELATIVO IMPIANTO IN ZONE NON VULNERABILI AI NITRATI, LONTANO DALLE ABITAZIONI CIVILI, IN ZONE DOVE IL PRG HA PREVISTO CHE QUESTO POSSA REALIZZARSI SENZA ARRECARE DANNO ALL'AMBIENTE E ALLA SALUTE DEI CITTADINI) L'altra opzione è vendere tutto all'Ikea di turno! (DI QUESTO NON TI DEVI PREOCCUPARE, CI HA GIA' PENSATO LA GIUNTA BOCCALI) MAGGIORI CHIARIMENTI ALL'ARTICOLO “OPERE PIE, MAXISTALLA, BIOGAS”

Nome: fabio
Commento: Vorrei sapere se siete a conoscenza del progetto... secondo me state facendo una grossa confusione. Se un agricoltore non può costruire neanche una stalla (al posto delle tre obsolete) come richiesto dalla normativa sul benessere animale, per un allevamento semi brado, per le sue vacche da latte, con insilato prodotto in azienda, latte venduto alla grifolatte in una campagna di filiera corta... se siamo contrari anche a questo, ma allora un agricoltore... che deve fare? L'altra opzione è vendere tutto all'Ikea di turno!

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