16/07/2024
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Servizi telefonici, etica delle imprese e difficoltà dei consumatori
Tratto dal foglio informativo dell'associazione Le Vie della Salute - n.6 -11/2008

Mi è arrivata una bolletta stratosferica. Avevo firmato un contratto apparentemente vantaggioso con la TIM, ma non mi ero accorto che scadeva dopo due anni e non veniva rinnovato tacitamente. Così la TIM ha improvvisamente applicato le tariffe base avvertendomi però alcuni mesi in ritardo e imputandomi spese retroattivamente !!! Furbetti !!!

A Perugia ho trovato grande disponibilità allo sportello del consumatore istituito dalla Regione con tutte le associazioni. In particolare ho constatato di persona la disponibilità del Movimento dei Consumatori legato all’ARCI e della Lega dei consumatori legato alle ACLI. Presumibilmente anche le altre organizzazioni sono dedicate. La recente procedura per la conciliazione sui servizi telefonici però non è sufficiente. Essa è obbligatoria per il cittadino prima che possa rivolgersi al giudice di pace, ma egli è costretto così ad investire tempo,energia e denaro per ristabilire i propri diritti e non viene rimborsato per questo impegno. Le ditte se ne stanno approfittando.

Le sorprese che i consumatori incontrano con le società dei servizi telefonici sembrano determinate da scelte aziendali che puntano a massimizzare i profitti ma in modi che sono oltre un atteggiamento rispettoso verso il cliente e talvolta sembrano prefigurare logiche fraudolente Troppo poco si fa a livello giudiziario e lo Stato non impone alle ditte un approccio meno furbo. L’utente peraltro non ha un referente costante, i ragazzi dei call center cambiano continuamente e sono inseriti in vere e proprie catene di montaggio, dove i ragazzi stanno male, viene sviluppato in loro il cinismo e si è perso il senso del rapporto con il cliente. I rapporti, anche quelli commerciali, più sereni e più chiari permettono una migliore qualità della vita. Questa questione ha delle ripercussioni sul tema della coesione sociale del paese e dovrebbe essere affrontata con maggiore rigore dal governo. Le associazioni dei consumatori non riescono a ristabilire regole civiche accettabili, forse potrebbero dedicare più attenzione a questo aspetto.

Nei prossimi mesi Le vie della salute si occuperà di queste questioni di salute collettiva ed in questo numero inizia con un sintetico articolo dell’avv. Damiano Marinelli. Altri contributi delle altre organizzazioni sono benvenuti.

Francesco Tullio

Dal consumo indistinto al consumo critico….

(di Damiano Marinelli)

L’associazione dei consumatori non ha solo il compito di tutelare i diritti del consumatore, tramite azioni stragiudiziali e giudiziali, ma deve assumere anche un ruolo diverso: ha l'obbligo di informare il consumatore dei suoi diritti e dei mezzi con i quali questi possono essere utilmente ed autonomamente tutelati.

Le problematiche più attuali sono le liberalizzazioni di Bersani, le truffe on line, i consumi e le tariffe di beni essenziali, il risarcimento per le vacanze rovinate, il consumo critico del consumatore consapevole. E’ necessario costruire una nuova coscienza civica: il consumo critico consiste in un atteggiamento di scelta dei prodotti acquistati quotidianamente, non solo in base al prezzo o alla qualità, ma anche in base ad altri indicatori. Il mercato, infatti, produce qualsiasi cosa venga richiesta secondo la legge “della domanda e dell’offerta”. Tale legge pone nelle nostre mani un potere enorme: il potere di consumare, ovvero la capacità di influenzare attraverso la nostra domanda l’offerta del mercato, forza di cui spesso non siamo consapevoli. Il sistema economico della nostra società ci abitua ad usare e sfruttare i beni di consumo senza educarci all'acquisto, senza insegnarci come questi beni vengono prodotti, da chi, in quali condizioni di lavoro, con quali risorse....

Come consumatori, attraverso le nostre scelte inviamo segnali al mercato, se preferiamo un prodotto con certe caratteristiche il mercato si preoccuperà di produrlo. E’ allora necessario chiederci in base a quali criteri preferiamo un prodotto piuttosto che un altro: prima di acquistare un prodotto, stabilire se è realmente utile e necessario; leggere attentamente l’etichetta, preferendo, a pari prezzo, il prodotto con più informazioni; porsi altre domande: qual è l’impatto del prodotto nell’ambiente? Sono stati tutelati i diritti umani dei lavoratori? Quale è la politica etica dell’azienda?

Il lavoro che stiamo conducendo in tal senso si intreccia con i temi del commercio equo e solidale, delle campagne di pressione e boicottaggio, dei Gruppi di Acquisto Solidale (G.A.S.) e della teoria delle “4 R” (elaborata per far fronte al crescente spreco di risorse del mondo occidentale): ridurre, riciclare, riutilizzare, riparare.

La lega consumatori di Perugia ha costituito una mailing list e sta creando un sito per poter condividere esperienze e “soluzioni” ai vari problemi. Nei prossimi mesi verranno organizzate delle giornate formative. Per ulteriori chiarimenti potrete chiamare i numeri della Lega Consumatori di Perugia 075.5004969 – 075.5000949 – via Sicilia n. 55 (Perugia).

Avv. Damiano Marinelli



Francesco Tullio

Inserito venerdì 31 ottobre 2008


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