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Maxi-stalla: Assemblea a S. Martino in Campo
Maxi-stalla: Assemblea a S. Martino in Campo
Sabato 27 novembre - Comunicato di Legambiente Perugia
Sabato 27 novembre, alle ore 21, è convocata una assemblea pubblica sulla questione della maxi-stalla e l'impianto a bio-gas, indetta dal Comitato popolare che ha già avviato con successo una petizione contro quell'intervento di "scempio" del territorio. Sono invitate le associazioni e la cittadinanza. Sul tema, pubblichiamo il comunicato di Legambiente Perugia:
Per sabato 27 novembre il comitato popolare di Santa Maria Rossa ha indetto una pubblica assemblea da tenersi al Cva di San Martino in Campo alle ore 21.00. La motivazione: la megastalla delle "OPERE PIE" non può trovare collocazione a Santa Maria Rossa. Il circolo di Legambiente ha sostenuto e sostiene fin dall'inizio questa richiesta, considerandola assolutamente legittima, e fa appello alla solidarietà delle associazioni e comitati uniti nel progetto Cittadini in Rete. L'area individuata riguarda una zona, la più a sud del comune di Perugia, ai confini con i comuni di Torgiano e Deruta. Un sito, lo ripetiamo, già seriamente degradato da altri allevamenti e che raccoglie i liquami che dal colle scendono a valle derivati dalla concentrazione di allevamenti suinicoli di Sant'Enea, tanto che le falde acquifere, molto superficiali, risultano da tempo avvelenate. Un territorio sempre ritenuto residuale e marginale, da bonificare invece di considerare ormai irrecuperabile e, quindi, da gravare con altre fonti di inquinamento. Dove fra l'altro più a nord sono previste altre megacementificazioni con la costruzione di un centro Ikea polifunzionale e chissà che altro. Eppure ci si ostina a tutti costi a voler realizzare un nuovo impianto zootecnico di tipo industriale definito dalla stampa "il più grande dell'Umbria". Questa non è una questione tecnica di rispetto del PRG o delle distanze, ma di una scelta politica e di civiltà assolutamente punitiva. E il comitato ha tutte le ragioni di opporsi ricorrendo, oltre che alla mobilitazione, eventualmente alle vie legali per la ricaduta sul valore delle proprietà e alla giustizia amministrativa in caso di varianti. Legambiente non è aprioristicamente contraria alla zootecnia e sostiene le fonti energetiche alternative e riproducibili, ma pensa che tutte le scelte di politica urbanistica fortemente ricadenti sulla qualità della vita delle persone e la salubrità dell'ambiente vengano fatte informando e ascoltando la cittadinanza che in questo, invece, viene schiacciata da atteggiamenti decisionisti, autoritari, arroganti da parte dell'Amministrazione Comunale e da chi la rappresenta.