Prima delle quotazioni in borsa ci si preoccupi della salute pubblica e dell’ambiente
Comunicato di Cittadini in Rete sulle dichiarazioni dell'amministratore delegato di Gesenu sull'inceneritore
Preoccupanti e gravi le parole dell’amministratore delegato di Gesenu Carlo Noto La Diega intervenuto alla conferenza stampa per festeggiare il trentesimo anno di attività della società ed apparse su Umbria 24 (http://www.umbria24.it/attualita/la-gesenu-%C2%ABil-termovalorizzatore-a-pietramelina%C2%BB-la-societa-pronta-per-lo-sbarco-in-borsa/) . L’amministratore, affermando che "il sito migliore per il termovalorizzatore è quello di Pietramelina”, scopre definitivamente le carte di Gesenu che punta dritto alla costruzione dell’inceneritore piuttosto che preoccuparsi di potenziare i sistemi di raccolta differenziata che ci vedono in clamoroso ritardo rispetto a quanto previsto dal Piano Regionale dei Rifiuti. Con i ritmi di incremento attuali impiegheremo trent’anni a raggiungere l’obiettivo minimo del 65%, e Gesenu non trova di meglio che ragionare di inceneritore. E’ chiaro che la logica che guida queste avventate considerazioni è tutt’altro che ambientalista. Un ragionamento serio imporrebbe una immediata chiusura e messa in sicurezza della discarica di e non certo un appesantimento dell’impatto ecologico sul territorio con la costruzione anche di un inceneritore.
Si chiamino le cose con il loro nome, “termovalorizzatore”, “chiusura del ciclo” non sono altro che giri di parole per non far capire ai cittadini che i rifiuti verranno bruciati senza un reale guadagno energetico, ottenendo come risultato finale una quantità maggiore di altri rifiuti pericolosi, per l’uomo e per l’ambiente. Cittadini in Rete concorda con l’ad nel dire che la strategia rifiuti zero non sia un sogno, e nel nostro incontro a ponte Valleceppi l’assessore Ciacci di Capannori ce ne ha dato un brillante esempio. Rimane da chiedersi perché non possa essere una delle soluzioni possibili anche per la gestione dei rifiuti in Umbria. In tal senso il parziale smobilizzo delle 900 mila azioni (pari al 45% del capitale sociale) in mano a Palazzo dei Priori potrebbero suggerire una intuitiva risposta che non coinvolge certo il bene pubblico. Che la politica e le amministrazioni perseguano il vero interesse dei cittadini e della salute pubblica prima che preoccuparsi di quotazioni in borsa e speculazioni economiche. (nella foto, l'inceneritore di Brescia) (Commento di Marco Montanucci): Le parole dell'amministratore delegati di Gesenu Carlo Noto la Diega fanno venire in mente un vecchio proverbio "il lupo perde il pelo ma non il vizio". Perchè dico questo? Da quando seguo il problema rifiuti (ed ormai sono quasi trenta anni) ogni volta che si va a fare qualche cosa che potrebbe creare problemi con i cittadini si da una localizzazione sbagliata per avere mani libere e poi mettere i cittadini di fronte al fatto compiuto. Dire che si vuole costruire l'inceneritore a Pietramelina è come dire che si vuole riscrivere il Piano Regionale dei Rifiuti visto che uno degli allegati (studio di incidenza sui siti della rete natura 2000) ne vieta la costruzione. Troppo spesso i nostri politici parlano di discontinuità con il passato, ma poi ricadono nei vecchi vizi di mettere i cittadini di fronte al fatto compiuto. Forse sarebbe il caso che la discontinuità venga dimostrata prendendo le distanze da certi personaggi che hanno portato l'Umbria in una situazione da cui oggi è difficile uscire. Ho detto difficile, ma non impossibile, a patto che non si continui ad ascoltare le persone che pensano sempre al loro utile. Marco Montanucci
Claudio Santi, portavoce di Cittadini in rete
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