Ancora sull'incontro di P. Valleceppi
Ho trovato interessanti e convincenti soprattutto le proposte alternative basate sul concetto rifiuti zero (quindi non l'ennesima riproposizione della sindrome del "cortile")
Scrivo all'indirizzo della Tramontana perché non sono riuscito a trovare quello degli organizzatori della riunione sull'inceneritore. Ho partecipato alla riunione che si è tenuta sull'argomento inceneritore a Ponte Valleceppi e ho trovato interessanti e convincenti le obiezioni all'inceneritore mosse da tutti i relatori e, soprattutto, le proposte alternative basate sul concetto rifiuti zero (quindi non l'ennesima riproposizione della sindrome del "cortile"). Certo siamo di fronte ad una di quelle situazioni in cui la partecipazione e soprattutto l'adesione popolare corale e convinta ad una linea comportamentale precisa (raccolta differenziata, raccolta porta a porta, cernita successiva, riuso completo, incentivi a chi riutilizza l'umido per fare compost, politica di disincentivi per l'uso di imballaggi inutili e di incoraggiamento per i distributori di latte, detersivi ecc. ecc.) diviene centrale e determinante.
A Pontevalleceppi ho trovato invece non positivo il fatto di non avere invitato né assessori né tecnici per un eventuale contraddittorio, e non ho mancato di farlo presente agli organizzatori (in particolare al moderatore Andrea Chioni). E' senz'altro giusto osservare che l'azione delle Amministrazioni è sempre più autoreferenziale, ma non è organizzando riunioni altrettanto autoreferenziali che si risolve il problema, soprattutto in considerazione degli interessi in gioco e del fatto che l'alternativa è basata sulla decisione di adottare linee politico-amministrative che debbono necessariamente coinvolgere la totalità della popolazione e da subito, quindi una politica attiva che non dovrebbe essere sposata da chi detiene la titolarità per farlo, dunque l'amministrazione.
Dunque sarebbe interessante organizzare ancora una riunione in cui si possano misurare due linee contrapposte e, soprattutto, verificare se esistono i presupposti per organizzare uno smaltimento dei rifiuti del tipo Capannori o simili. Ricordo a tutti che fu proprio la ditta privata (come si chiamava e chi la gestiva, non i privati attuali, mi sembra!?) poi incorporata nella Gesenu a prospettare, negli anni '60, la politica del riciclo dei rifiuti, per prima in italia. Mi interesserebbe comunque essere invitato ad altre manifestazioni, meglio se del tipo che ho suggerito sopra.
Saluti, Fabio Maria Ciuffini, ingegnere ma non della materia comunque curioso di saperne sempre di più (perché non mettere in rete, magari ci sono già, ma dove, le interessanti relazioni che abbiamo visto presentare a Pontevalleceppi?).