Le eco-balle. Prima puntata
sulla distanza incolmabile tra le dichiarazioni ufficiali e i fatti reali
Tutto il gran daffare che si danno
l'assessore Pesaresi e il presidente GESENU Antonielli per attivare,
per ora solo in alcune zone di Perugia, la raccolta differenziata
“porta a porta” è perfettamente inutile. Infatti la raccolta
rifiuti “porta a porta” è già pienamente operative dal 2007 in
tutto il territorio comunale e per tutte le seguenti categorie:
carta, cartone, medicinali, FOU (Frazione Organica Umida),
ingombranti, pile e batterie, sfalci verdi, vetro e multimateriale.
Avete letto bene, si tratta di raccolta
“porta a porta”, quella che consiste nel ritiro dei rifiuti
differeziati in giorni e orari stabiliti, tramite sacchetti di
diversi colori posti fuori della porta di casa. Ma come, non ve ne
siete accori? Eppure, nel rapporto
rifiuti urbani 2007 di ARPA-UMBRIA, dove vengono distinte chiramente le
varie modalità di raccolta in “stradale”, “porta a porta” e
“a chiamata”, possiamo leggere a pagina 57 che “il Comune di
Perugia ha attivato la raccolta porta a porta per 11 frazioni
merceologiche”. Quest'ultime sono poi specificate nella tabella 39
di pagina 62 che raggruppa i dati dei comuni compresi nell'ATO 2, tra
cui quello di Perugia.
Ho chiesto spiegazioni ai responsabili
ARPA i quali mi hanno detto che quei rapporti contengono i dati “non
verificati” che i vari gestori hanno comunicato in ottemperanza
alle normative vigenti nel 2007. In altre parole ARPA non è
responsabile della veridicità dei dati forniti dai i vari gestori.
Lo stesso presidente Gesenu Anonielli, a seguito di un breve scambio
di battute sull'argomento è “caduto dalle nuvole”. Ora, che quei
dati sono fasulli può testimoniarlo qualsiasi cittadino di Perugia.
Sorge spontanea la domanda: chi e perchè ha comunicato quei dati?
Cosa ha da dire il comune di Perugia in merito?
Roberto Pellegrino - Movimento Perugia Civica
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