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''Un sito è necessario''?: risposta alla Provincia
''Un sito è necessario''?: risposta alla Provincia
E' arrivato il momento di smettere la propaganda ed iniziare a parlare seriamente dei problemi di tutti, guardando agli interessi della gente e non delle imprenditorie amiche
(da Facebook, 31 ottobre)
da Umbrialeft
Ci si chiede se Bertini affermi con coscienza quello che è scritto in questo articolo (Inceneritore/Sintonia tra Provincia di Perugia e Regione. Bertini: "Un sito è necessario, altrimenti saremo sommersi dai rifiuti", ndr). La riduzione del 3,5 % è appunto dovuta alla crisi economica e non a politiche mirate alla riduzione della quantità dei rifiuti alla fonte. Il problema reale è che le amministrazioni locali comunali e regionali non hanno di fatto attivato nessuna reale politica in tal senso e sono assolutamente inadeguate le risorse e piani per la raccolta differenziata. Non è certo auspicabile un acuirsi della crisi economica per assistere ad un ulteriore decremento della quantità di spazzatura prodotta. Comune, Provincia e Regione è vero non possono fare finta di niente ma soprattutto non possono continuare a "non fare niente". L'esempio di Capannori è emblematico, l'esperienza Vedelago altrettanto, ma allora perchè continuare a puntare a quello che a tutti sembra solo un business ad uso e consumo di privati imprenditori?
Cittadini in Rete ieri ha dimostrato che si può parlare con chiarezza e si possono anche analizzare e prendere in considerazione esperienze virtuose che prescindono dall'incenerimento. Perchè tanta ottusità ed arroganza dai nostri amministratori?
Arriviamo alle prospettive 65% differenziata ed il rimanete 35% nell'inceneritore. Differenziare e riciclare significa recuperare in principal modo plastica e carta (oltre all'alluminio e vetro) . Carta e plastica sono anche i materiali che posseggono maggiore potere calorifero, senza carta e plastica con che cosa si intende alimentare l'inceneritore? ell'inceneritore bruceremo il frutto della raccolta virtuosa degli Umbri? Forse è arrivato il momento di smettere la propaganda ed iniziare a parlare seriamente dei problemi di tutti, guardando agli interessi della gente e non delle imprenditorie amiche.