Lettera aperta all'assessore Pesaresi
Dopo l'incontro di P. Valleceppi: alcune considerazioni e domande
Gentile assessore, ho partecipato, da semplice cittadino non appartenente a nessuna delle associazioni organizzatrici, all'assemblea pubblica sull'inceneritore tenutasi a Ponte Valleceppi. Le scrivo questa lettera aperta perché, dopo aver ascoltato le relazioni degli esperti e il suo intervento dinanzi alla platea, avrei alcune considerazioni e domande da sottoporle. Innanzitutto, lei ha affermato che il modello di raccolta differenziata perseguito a Perugia è nella sostanza analogo a quello, universalmente elogiato, di Capannori. In realtà, abitando in una zona dove il servizio di raccolta "porta a porta" è in attivazione, dubito che l'impostazione che gli è stata data sia simile a quella illustrata ieri dall'assessore di Capannori Ciacci: lì - a quanto ho capito - gli operatori possono associare ad ogni rifiuto il nucleo familiare che lo ha conferito e vigilare sulla regolarità della differenziazione eseguita; vige poi un sistema di incentivazione dei comportamenti virtuosi e, al contrario, di sanzionamento di quelli scorretti, sempre mirato sul singolo nucleo. Anche a Perugia si è deciso di adottare questo approccio, a mio parere molto efficace nell'orientare i cittadini verso le buone pratiche della raccolta differenziata? Passando oltre, nel suo intervento non ho colto nessun riferimento diretto alla questione inceneritori. Ora, poiché ho appreso dalle relazioni degli esperti invitati che si tratta di impianti molto pericolosi per la salute dei cittadini e anche svantaggiosi rispetto ad altri sistemi di gestione e trattamento dei rifiuti, mi interesserebbe sapere che cosa lei ha da contrapporre alle loro argomentazioni, così da convincere noi cittadini che la realizzazione di un inceneritore sul nostro territorio è la migliore delle soluzioni possibili. In particolare: - lei è in possesso di dati e informazioni attendibili riguardo all'impatto che tali impianti hanno sulla salute pubblica? Francamente quelli mostrati ieri dal dottor Vantaggi mi hanno molto allarmato, e credo che, se la comunità scientifica indipendente avesse davvero appurato simili rischi per la popolazione, un amministratore non dovrebbe avallare la costruzione di un inceneritore, specie in presenza di alternative plausibili; - a questo proposito, non ritiene che la strategia "rifiuti zero" a cui si ispirano l'assessore Ciacci e i comitati promotori dell'incontro di ieri - strategia che renderebbe superfluo il ricorso all'inceneritore - possa essere attuata anche a Perugia? - più in generale, non crede che sia utile, nell'interesse della cittadinanza, vagliare seriamente le ragioni e le proposte di chi si oppone alla costruzione dell'inceneritore, e in ogni caso rivedere la sua posizione in merito sulla base del principio di precauzione, a cui il buonsenso suggerisce di attenersi avendo a che fare con una questione così controversa dal punto di vista tecnico e scientifico? In attesa di un suo riscontro, la saluto cordialmente.
Alessandro Vigiani, cittadino
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