Una riflessione su Eurochocolate
Nella cronaca locale abbiamo colto una certa sorpresa perché questa volta
sembra non si siano verificate le solite aspre critiche sullo svolgimento di
Eurochocolate. In effetti anche noi di Legambiente, ad esempio, contrariamente
al passato, ci siamo astenuti dal ripetere le nostre osservazioni. Il fatto è
che a dire ogni anno inutilmente le stesse cose viene una certa rassegnazione.
Come se si ripetesse un inutile gioco delle parti: fra chi esalta la
manifestazione perché ci guadagna, chi demagogicamente e poco eticamente dice
che in fondo è questo quello che la gente vuole e chi, invece, è assolutamente
contrario. Poi alla fine tutto continua nella stessa maniera di anno in anno.
Anche la ressa di chi svende la propria dignità per elemosinare una crosta di
cioccolato. Noi del circolo, comunque, restiamo fermi ad un reportage da Perugia
su Eurochocolat di Ascanio Celestini pubblicato nell'inserto "I Viaggi di
Repubblica" nr. 525 del 06/11/2008, intitolato "Pornocioccolata". E fra le
varie descrizioni che dà riportiamo questa: "l'ultimo banchetto in fondo
al corso vende cioccolata per cani. Se non l'avessi visto non ci avrei creduto,
ma esiste anche questa divertente boiata. Insieme agli artisti sudacchioni sono
praticamente gli unici a distribuire gratuitamente il dolce prodotto. Un pelato
cornuto chiede se si può mangiare. La signorina del gazebo risponde che è un
biscotto per cani. L'avventore sorride e dice che allora si può
mangiare e agguanta il dolcetto canino. Non morite prima di aver
visto questo spettacolo". E Celestini è sempre più uno spirito libero
interprete molto popolare della cultura critica nazionale. La
dimostrazione che la città per due fine settimana è ostaggio delle 'orde' di
eurochocolate viene da iniziative di commercianti del centro storico che
chiudono il negozio in quei giorni affiggendo, con efficace sarcasmo, un
manifesto a lutto con la dicitura 'chiuso per eurochocolate'.
Circolo Legambiente di Perugia
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