TRASPORTO PUBBLICO LOCALE: “SBAGLIATO AUMENTARE LE TARIFFE"
“E’ urgente che la Giunta regionale
affronti in maniera complessiva e integrata la questione del trasporto
pubblico locale, mettendo in campo un serio e corposo piano di rilancio. Solo
portando più cittadini ad utilizzare mezzi alternativi a quelli privati si
potranno sanare i bilanci delle aziende della mobilità pubblica”. Lo
dichiara il capogruppo dell’Italia dei Valori in Consiglio regionale,
Oliviero Dottorini.
“Rispondere agli scellerati tagli del governo sul trasporto pubblico locale
aumentando il prezzo dei biglietti pagati dagli utenti è una soluzione
sbagliata – spiega Dottorini, commentando il recente aumento delle tariffe
dei biglietti dei mezzi di trasporto pubblico operanti nel comune di Perugia
-. Una scelta che avrà solamente l’effetto di allontanare ancora di più i
cittadini dall’utilizzo dei mezzi pubblici incrementando così i costi per
la collettività. Occorre invece – avverte l’esponente dell’Idv - che
la Regione si faccia carico di avviare serie politiche integrate per un reale
rilancio del trasporto pubblico. Servono nuovi piani urbani della mobilità,
associati a misure di disincentivazione dell’uso dell’auto privata, e
servono politiche più attente alle fasce di reddito e a particolari fasce di
utenza, come ad esempio gli alunni delle scuole”.
“Ancora una volta dobbiamo constatare – continua il capogruppo regionale
Idv – che la mannaia del Governo continua a colpire i cittadini,
soprattutto quelli appartenenti alle fasce più deboli, che sono quelli che
maggiormente utilizzano il trasporto pubblico locale. Come avevamo previsto,
infatti, i tagli operati alle Regioni stanno mettendo a serio rischio la
sostenibilità economica delle aziende di trasporto locale. Un aumento delle
tariffe pari al 50 per cento, in un comune, quale Perugia, in cui adesso i
cittadini pagano più di quelli di Roma, Firenze, Napoli, Milano e Torino,
rischia però di produrre l’effetto opposto a quello desiderato. Già
l’Umbria detiene il poco invidiabile record del numero di auto per abitante
(2 auto ogni 3 abitanti), se ora si attuano pure politiche dei prezzi che
hanno l’effetto di scoraggiare l’utilizzo del mezzo pubblico, si avrà
necessariamente un ulteriore incremento del trasporto privato, con il
conseguente ed inevitabile aumento dei costi per la collettività in termini
di infrastrutture, inquinamento, traffico congestionato e manutenzione
stradale. D’altronde – aggiunge Dottorini - gli introiti derivanti dalla
vendita dei biglietti coprono solo una minima quota dei costi di fornitura
del servizio, che per la maggior parte sono a carico della collettività.
Serve quindi incentivare quanto più possibile l’utilizzo del trasporto
pubblico, anche prevedendo condizioni favorevoli per alcune fasce di utenti,
e contemporaneamente disincentivare l’utilizzo del mezzo privato. Si può
cominciare subito, con una politica tariffaria più equa ed efficace che ad
esempio preveda un forte sconto per l’abbonamento scolastico del secondo
figlio e ancor più del terzo, e così via. In questo modo – conclude - la
Regione Umbria potrà mostrare anche come risponde a un governo nazionale che
continua a sbandierare, ma solo a parole, la tutela della famiglia, per poi,
di fatto, tagliarle ogni servizio, a partire da quelli del trasporto
pubblico”.
(Acs) Perugia, 16 ottobre 2010
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