Distruggono la scuola ma non i nostri sogni
"Partigiani della conoscenza", "Costruttori di sapere", "Distruggono la scuola ma non i nostri sogni": sono alcune delle frasi che si sono potute leggere la mattina dell'8 ottobre su uno dei teli bianchi che
studenti e studentesse di Perugia (con delegazioni provenienti anche da
Foligno e Città di Castello) hanno preparato nel corso della
manifestazione per la giornata di sciopero dei docenti che aderiscono
alla Federazione lavoratori della conoscenza Cgil e all'Unicobas contro i
tagli a scuola e università.
Coordinata dalla Rete degli studenti medi la manifestazione è iniziata
in piazza 4 novembre e in corteo si è spostata nello spazio verde che
circonda il monumento ai caduti in via Fani.
Significativo, nella manifestazione perugina, l'uso dei caschi gialli
per la sicurezza nei cantieri, ad evidenziare l'ansia -serpeggiante
comunque- tra le giovani generazioni di ricostruzione della loro scuola
come desiderio di un futuro a tinte meno fosche di quelle attuali.
Uno spunto speciale viene da un'altra scritta (visibile anche nelle
foto) riportata in un mini-telo bianco: (la nostra) "è una lotta
culturale, non politica". Un guizzo d'intuizione stellare che coglie la
necessità di impegnarsi per contrastare il vuoto che avanza con le
politiche di cosiddetta razionalizzazione del governo Berlusconi;
e insieme coglie la pochezza delle proposte che arrivano dall'opposizione.
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