Una sveltina lenta
...ma chi ha voglia di impegnarsi in progetti davvero
innovativi e che non siano prima di tutto appetitosi per i
costruttori?
Renzo Massarelli risponde al commento di Massimo Ciuffini all'articolo "La sveltina"
Scrivo ogni sabato sul Corriere dell'Umbria un articolo che, quasi sempre, riguarda il centro storico. Chissà, forse può apparire una specie di tormentone, solo che ne parlo da quindici anni, da quando il centro storico non sembrava un problema, adesso ne parlano in tanti e questo è già un risultato. Non sono un esperto del traffico, faccio da sempre il giornalista, quindi i miei articoli li vedo sempre come dei pezzi di cronaca, dunque non saprei dire molto sul traffico nell'insieme della città, o della zona compatta. Parlo del traffico in centro perché c'è la ztl e perché il traffico e la sosta sono legati ai problemi della vivibilità, della residenza, del commercio e di tutto quello che riguarda il centro storico. Magari sarò un conservatore, ma vedo che ogni volta che si parla di cambiare la ztl lo fanno per far tornare le auto e il traffico privato e così resto sempre sospettoso quando arrivano proposte alternative. Per me l'orario della ztl dovrebbe essere di 24 ore, la sua estensione a tutte le mura medievali, e poi si dovrebbero tagliare i permessi, che sono eccessivi. La mobilità dovrebbe essere affidata a mezzi pubblici alternativi. Punto. Mi rendo conto che una cosa così non avrebbe consensi maggioritari, ma si dovrebbe prima discutere di quale centro storico vogliamo e di tante altre cose. Discorso lungo. Il problema è che, a proposito della comunicazione che può interessare Boccali, quando si parla di ztl si trasmette, appunto, una sensazione di disagio, come se fosse un problema e non una risorsa la riduzione del traffico privato. E' come quando si da una medicina ai bambini e poi una zolletta di zucchero. E' vero che una vera isola pedonale è solo quella di corso Cavour, si potrebbe fare anche in via Ulisse Rocchi e piazza Ansidei, mentre ci sono già altre strade pedonali come via Bonazzi e via Bontempi. Poi ci sarebbe da lavorare per la pedonalizzazione di tutto corso Cavour per fare davvero il secondo corso della città, ma chi ha voglia di impegnarsi in progetti davvero innovativi e che non siano prima di tutto appetitosi per i costruttori? Mi pare che Ciuffini, che dice alcune cose condivisibili, soprattutto sull'affaire Sipa, alla fine proponga anche lui una specie di sveltina o, meglio, una sveltina lenta. Il che è una contraddizione solo apparente.
Nome: Massimo Ciuffini Commento: Gentile Sig. Massarelli come avevo anticipato non credo di avere soluzioni facili a problemi che sono piuttosto complicati. La sveltina mi sembra che stavolta la faccia Lei e sia concettuale. Su, alla svelta: di buono c’è la ztl e di cattivo ogni altra cosa (“cattivi” poi tutti quelli che si attardano a riflettere su cosa si può migliorare, perché mossi da cattive intenzioni). Da cronista risulterà anche a Lei che la pedonalizzazione di Corso Vannucci sia una lustro che forse il mio nome di famiglia potrebbe rivendicare. Ed io infatti lo faccio, spero senza nessuna pomposità: sono orgoglioso che mio padre quando era un amministratore di Perugia abbia contribuito a realizzare una delle prime e più grandi pedonalizzazioni italiane, forse europee. Ciò non toglie che la Perugia di metà anni 70 ed quella di oggi siano un po’ diverse. Perché non tenerne conto?
Quanto al centro storico ed alla sua passione (nel suo caso anche come sofferenza che si percepisce leggendo ogni suo pezzo) credo che sarebbe utile ed efficace guardare anche oltre i suoi confini in modo da capire meglio anche ciò che accade al suo interno.
La città è una sola e secondo me va colta nel suo insieme. Perché le dà così tanto fastidio anche tentare?