14/08/2024
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La psicologia dei rifiuti
DIRITTINFESTA: la Gesenu manda la psicologa Caramello in sostituzione del presidente Antonielli all'incontro “smaltimento rifiuti e igiene urbana. Quali progetti in Umbria?”

Sabato mattina doveva esserci il presidente della GESENU Graziano Antonielli ma non si è fatto vivo. Ha mandato al suo posto la psicologa aziendale, esperta in comunicazione, Dott.ssa Caramello.

La Dott.ssa Caramello ha illustrato le stime dei primi risultati della raccolta differenziata porta a porta recentemente introdotta in vari quartieri della città. Poi, incalzata dalle domande del pubblico ha candidamente comunicato una sconcertante notizia: la plastica faticosamente differenziata da tanti volenterosi cittadini non viene trasformata in nuovi manufatti plastici, come peraltro indicato nel sito internet della GESENU, ma in realtà viene utilizzata come combustibile negli inceneritori di altre regioni.

Immagino che ciò avviene perchè la raccolta attuata a Perugia non è selettiva verso i diversi tipi di plastiche che non possono essere trattate allo stesso modo. Ho sperimentato personalmente che in altri comuni d'Italia questo raccolta più selettiva invece avviene regolarmente senza grossi fastidi per i cittadini che l'attuano.

Cosi come la plastica anche gli altri rifiuti differenziati solo in piccola parte hanno ricadute economiche per la nostra regione. Solo parte della carta e il vetro vengono riprocessati in Umbria. Il resto viene inviato a consorzi del nord o sud italia.

La GESENU non regala tali rifiuti raccolti ma li vende: perchè allora le tariffe TIA invece che diminuire via via cha aumenta la raccolta differenziata non diminuisce? Sarebbe interessante sapere che fine fanno i ricavi delle vendite: se li spartiscono i maggiori azionisti?

Per rispondere a queste domande l'interlocutore giusto non è certo la psicologa della GESENU ma il presidente della società e l'assessore comunale Pesaresi.



Roberto Pellegrino - Movimento Perugia Civica

Inserito domenica 26 settembre 2010


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Commenti

Nome: Claudio Santi
Commento: Replico ad Antonielli ringraziandolo per la disponibilità al confronto ed al dialogo che dimostra (non comune in ambienti amministrativo-politici). Trattandosi di una replica lunga ho diviso in punti il mio discorso: 1) -Anni fa il CIP6 è stato sostituito dai certificati verdi (che non escludono il trattamento termico dei rifiuti) ma lo stesso CIP 6 è di fatto risorto il 30 dicembre 2008, legge n. 310: “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 6 novembre 2008, n. 172, recante misure straordinarie per fronteggiare l’emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti nella regione Campania, nonché misure urgenti di tutela ambientale”, che all’art. 9 “Incentivi per la realizzazione degli inceneritori”. Le ripeto comunque che in merito ai CIP 6 mi rimetto alla sua esperienza e probabilmente la riapertura della concessione in deroga, attuata e prorogata nel 2008 per il 2009, non verrà ribadita anche nel 2010. (anche se nella legge si parla in maniera sibillina di impianti già autorizzati, ed anche se la risoluzione dei contratti posti in essere prevede un arco di 10 anni dal 2010 al 2020). L’aspetto normativo non è tuttavia il mio forte e credo che la sua interpretazione possa essere per il lettore di gran lunga più utile, autorevole, rassicurante e meno retrologa e complottista della mia. 2) -In merito ai progetti dell’amministrazione non ho mai detto e parlato di progetti fuorilegge ho detto “in barba a tutte le regole e pratiche di trasparenza e partecipazione” cattive pratiche politiche ma assolutamente non fuori legge in Italia (purtroppo!) 3) -Ribadisco invece la mia soddisfazione se dovesse essere confermata la mancanza di incentivi erogati per smaltire i rifiuti attraverso l’incenerimento e più in generale attraverso trattamenti termici. Allo stesso tempo mi preoccupano le sue affermazioni dalle quali traspare chiara l’idea che questo sia invece inevitabile. Afferma che i cittadini dovranno spendere di più per incenerire i rifiuti mentre per soluzioni alternative quello che manca è una spinta imprenditoriale. Perchènon si prende in considerazione che un ciclo di trattamento a freddo possa efficacemente sostituire l’inceneritore? 4) -La vera rivoluzione culturale consisterà proprio nel trasferire ai cittadini (e prima di tutto agli amministratori) la consapevolezza che i rifiuti sono in realtà una “materia prima seconda” e che si portano dietro una quantità di energia enormemente superiore a quella che possiamo ricavarne bruciandola. In un computo energetico fatto su base scientifica è chiaro non entrano in gioco i “quattrini” ma dobbiamo iniziare ad affidarci alla scienza se non vogliamo rimanere succubi della miopia delle speculazioni. Bruciare la materia per produrre elettricità (e calore) significa giocarsi per sempre il patrimonio energetico mondiale, un po’ come accendere il caminetto con banconote da 100 euro, per intenderci! E’ necessario? la potenza elettrica installata in Italia (98 GW) è già oggi molto superiore alle esigenze del paese , 57 GW che rappresenta il picco dei consumi e che si raggiunge solo per poche ore all’anno rimanendo il resto del consumo mediamente intorno ai 20-23 GW (ENEA). 5) La ringrazio per la spiegazione in merito al calcolo della quota differenziata anche se, mi permetta, il calcolo è sicuramente molto semplice ma altrettanto semplice appare la sua manipolazione, la mia mente retrologa e complottista in merito vede molte strade percorribili! 6) Per quanto riguarda i rapporti con le cementerie, sapere che i miei rifiuti contribuiscono a ledere la salute di cittadini di Cuneo piuttosto che umbri o perugini non cambia di una virgola le mie preoccupazioni. 7) In ultimo la questione delle nomine partitiche, ovviamente non è una questione personale ma prettamente politica, una pericolosa continuità con le logiche del passato. Le esprimo tutta la mia solidarietà per aver dovuto accettare obtorto collo questo incarico e le auguro di tornare presto a fare il suo lavoro. Saluti a Lei Claudio Santi – Perugia Civica

Nome: Graziano Antonielli
Commento: Il Cip6 ci risulta essere stato sostituito anni fa dai certificati verdi dai quali rimane escluso, almeno in larga parte, il trattamento termico dei rifiuti. Forse questo è rassicurante per lei, ma per i cittadini significa dover sostenere costi maggiori per lo smaltimento dei rifiuti tramite l’incenerimento. Se è a conoscenza di casi in cui le nostre amministrazioni presentano progetti fuorilegge, perché non sporge regolare denuncia? Le assicuro (anche se a lei, che vedo essere molto affascinato dalle dietrologie, potrà sembrare strano) che l’unico interesse di Gesenu è svolgere il servizio che ci viene richiesto nel modo migliore e con costi accettabili per i cittadini. Il dubbio su come vengano calcolate le percentuali di raccolta differenziata le può essere fugato dalla lettura degli specifici atti con cui la Regione dell’Umbria istruisce in proposito l’osservatorio regionale dei rifiuti. Se avrà poi il tempo per confrontare questo sistema con quello di altre regioni scoprirà che il nostro è in assoluto il sistema più penalizzante per il dato sulla differenziata (alcuni esempi: nel 100 si considera anche lo spazzamento stradale che a Perugia è il 10% del totale dei rifiuti, solo parte della carta raccolta dalla piattaforma regionale contribuisce a comporre la percentuale di differenziata, pur essendo tutta carta che va a riciclo, la quota di differenziata proveniente dagli ingombranti non si considera, anche se gli operatori, nei limiti del possibile separano legno, ferro, vetro, plastica ecc che prende poi la strada del riciclo – tutto questo porta a sottostimare il dato umbro rispetto a quello medio nazionale di almeno 5-6 punti percentuali). Il modo in cui si calcola la percentuale di raccolta differenziata è banale. Senza dubbio saprà che tutti i rifiuti in ingresso e in uscita dagli impianti debbono essere schedati e pesati. Il totale dei rifiuti indifferenziati più i rifiuti differenziati, più lo spezzamento stradale fanno il 100, il totale dei rifiuti differenziati fa la specifica percentuale su quel 100. Il riferimento poi può essere ovviamente su base zona di raccolta, comune, provincia ecc. ecc. Il piano regionale dei rifiuti, se non ricordo male, fornisce anche i dati da lei richiesti circa le 200.000 ton che residuano a fronte del 65% di raccolta differenziata considerata nella provincia di Perugia. Per quanto riguarda Vedelago, che conosciamo non bene, ma di più, siamo disponibili a fornire la plastica, allo stesso prezzo che ci pagherebbe il CONAI, a qualsiasi imprenditore voglia realizzare qualcosa di simile. Per quanto ci riguarda non abbiamo alcun interesse condiviso con i cementieri umbri o non umbri. L’unico caso di rapporti con cementieri che ci vede indirettamente coinvolti è quello di Cuneo, dove i nostri impianti riforniscono di CDR l’impianto di Pirelli ambiente che a sua volta rifornisce il cementificio Buzzi e che, a quanto ci consta, è l’unico esempio in Italia di smaltimento di una parte dei rifiuti tramite la linea CDR-cementificio. E’ comunque un sistema che non risolve l’intera problematica dei rifiuti. Sull’applicazione del regolamento comunale non mi esprimo. Le dico solo che personalmente avrei preferito interrompere la mia esperienza (e, pensi, non c’è niente dietro, se non la volontà di tornare a fare il mio lavoro). Saluti, Graziano Antonielli

Nome: Claudio Santi
Commento: Ringrazio Antonielli per la risposta anche se in molti punti evasiva. E' rassicurante apprendere che l'accesso ai Cip 6 viene considerato da Gesenu sfumato, probabilmente perché tecnicamente non ci sono i tempi per approntarne richiesta entro fine anno, o per altri motivi? Nel primo caso siamo stati abituati in passato ad accelerazioni pazzesche nella presentazione di piani e progetti da parte delle nostre amministrazioni in barba a tutte le regole e pratiche di trasparenza e partecipazione. Se invece per altri motivi, credo che i cittadini sarebbero interessati a conoscere quali! In termini di raccolta differenziata rimane ancora aperto il dubbio su come vengono calcolate le percentuali che ai nostri occhi appaiono alquanto schizofreniche. 50%, 65% di cosa? Calcolato come? Su tutto il territorio provinciale? Capirà che sono questioni che possono fare la differenza. Per quanto riguarda la quota rimanente di 200 mila tonnellate di rifiuti urbani e speciali assimilabili) che rimane da smaltire dopo la virtuosa differenziazione è ancora una volta fondamentale capire: 200 mila tonnellate di cosa? Con quale potere calorifico? Ma soprattutto il piano regionale parla di recupero energetico e le assicuro che da un punto di vista chimico fisico il riutilizzo della materia, il recupero della materia attraverso cicli a freddo (es. modello Vedelago) garantiscono un recupero energetico praticamente totale. Perché quando si parla di recupero energetico si pensa solo a bruciare per produrre calore o energia elettrica e non si pensa mai al riutilizzo della materia che è l'espressione totale dell'energia stessa? Aggiungo alle mie precedenti una ulteriore preoccupazione: probabilmente questa politica è finalizzata non solo o non direttamente a preparare la cittadinanza ad accogliere un inceneritore. Forse quello che si vuole far passare è l'idea generale che una parte consistente dei rifiuti debba comunque essere bruciata. Inculcare quindi l'idea della necessità dell'incenerimento, cosa che aprirebbe la pericolosa strada dello smaltimento dei rifiuti attraverso impianti come le cementerie con le conseguenze drammatiche per la salute che anche lei sicuramente è in grado di immaginare. Per quanto riguarda “la gita” sui luoghi del disagio sono disponibile! Per quanto riguarda invece la sua nomina ho avuto già modo di dire attraverso un comunicato stampa a luglio che “La riconferma dei vertici Gesenu da parte del Comune di Perugia rappresenta un fatto grave, che crea un pericoloso precedente e rischia di far svanire nel nulla il nuovo regolamento comunale sulle nomine delle aziende partecipate. Un regolamento che aveva portato una ventata di aria nuova nei meandri della vecchia politica locale. L’interpretazione ‘estensiva’ che è stata data del nuovo regolamento è una forzatura, un modo di fare politica che allontana i cittadini dalle istituzione e amplifica lo scontento verso la classe dirigente della nostra città. ….” Claudio Santi – Perugia Civica

Nome: Graziano Antonielli
Commento: Risposta a Claudio Santi Non mi considero una alta sfera ma ritengo che chi come me presta il suo tempo alla gestione della “Cosa pubblica” debba rispondere alle domande dei cittadini in qualsiasi momento. C’è qualcun altro che oggi sta ipnotizzando i cittadini e mi sembra anche con successo. Personalmente resto dell’avviso che il consenso vada ricercato con una gestione corretta ed equilibrata, con l’informazione ed il confronto e non con metodi coercitivi. Sempre a riguardo, sono sicuro che non siano solo quelli di Perugia Civica a pensarla come me. Nel merito: i fondi sono già scappati (CIP 6), ma i problemi non li porta via mai nessuno. Noi cerchiamo di rispettare le leggi e di indirizzare la barca nella direzione che le stesse indicano. Il piano rifiuti da lei citato, dopo una attenta ed approfondita analisi della situazione attuale e dopo aver fissato l’obiettivo della raccolta differenziata al 65%, quantifica in circa 200.000 tonnellate il quantitativo dei rifiuti (urbani e speciali assimilabili) che è necessario ancora smaltire a livello provinciale. Indica, per questi rifiuti, la strada del recupero energetico quale alternativa alla discarica in questo anticipando le più recenti direttive comunitarie in materia. Gesenu ha il compito di raggiungere gli obiettivi di raccolta differenziata (65% entro il 2012) e sta lavorando per questo. Il piano triennale predisposto è partito ad inizio anno (dopo il rinnovo contrattuale con i comuni in cui svolgiamo il servizio) e prevede la costruzione di una macchina che raggiunga la potenzialità del 50% già a fine 2010. Mi creda, a volte servirebbe ipnotizzare una larga fascia di cittadini per fargli fare la raccolta differenziata (se vuole posso accompagnarla personalmente nei luoghi del disagio). Venendo al ruolo della presidenza… Sono straconvinto che il Direttore di una azienda debba essere un tecnico straqualificato, che l’Amministratore delegato debba avere già un ruolo intermedio (coniugare le scelte tecniche con gli indirizzi politici) e che il Presidente debba essere un politico serio ed intelligente. Graziano Antonielli

Nome: Maria Pia Battista
Commento: In Via Fiorenzo di Lorenzo è finalmente arrivato il contenitore per il cartone! Certo, più sporco di così non lo potevano trovare, ma meglio di niente è. Ora dobbiamo imparare ad usarlo correttamente. Sarebbe veramente urgente anche un contenitore per le bottiglie e la plastica. Chissà se la Dott.ssa Caramello ci ascolta. Infatti abbiamo tre contenitori per i rifiuti indifferenziati che sinceramente troppi, e la gente li riempe di bottigle e plastica.Ne basterebbe uno se potessimo disporre di quello per le bottiglie. Comunque io continuerò a chiederlo alla Gesenu. Questo per dire che anche l'ubicazione dei contenitori è una cosa molto importante. Magari piccoli o medi ma a portata di mano.Grazie, Tramontana. Maria Pia Battista

Nome: Claudio Santi
Commento: Psicologia per psicologia mi viene da fare una considerazione banale. Se l'articolo del nostro caro Roberto ha mobilitato l'interesse dei vertici della GESENU probabilmente qualcosa o qualcuno è stato colpito nel segno. In genere queste alte sfere si mobilitano in campagna elettorale o per partecipare a convengni ed incontri pubblici organizzati allo scopo di creare consenso e non certamente per informare o addirittura far partecipare i cittadini ad una scelta. Se quindi la stoccata è andata a centro sarebbe utile capire cosa ha stimolato questo improvviso interesse a ciò che dice Perugia Civica, La tramontana ed in generale I CITTADINI. E' forse la preoccupazione crescente dei cittadini per la costruzione a Perugia di un inceneritore? E' forse l'idea che questa operazione verrà fatta a breve per non lasciar scappare i fondi Dei CIP 6 e quindi senza nessuna reale necessità contingente? E' forse la consapevolezza che un inceneritore, in base al piano regionale dei rifiuti, non può essere politicamente accettato se non si raggiunge la quota di raccolta differenziata del 65% indicata dal piano come prioritaria? E' forse l'idea comune che la differenzazione diventerà il modo per procurare combustibile adatto a questo inceneritore ed al busness che ne deriverà? In maniera politicamente corretta, senza dover agire sulla nostra psicologia si dica allora chiaramente in che modo vengono calcolate le percentuali di differenziata poichè a casa mia probabilmente supero l'80% ma se la medio con quella del mio vicino siamo praticamente al 40%.... Il dubbio personale che la psicologia venga utilizzata non solo per educare alle buone pratiche ma anche per CONVINCERE i cittadini di qualcosa differente dalla realtà è francamente forte. A volte poi Dottoressa Caramello, serve guardare le cose anche con occhio scientifico ed appare difficile credere che con una differenzazione al 65% si possa immaginare di tenere acceso un inceneritore. Per mantenere le temperature al di sopra dalla soglia necessaria ad abbattere le diossine l'inceneritore deve bruciare sempre .... e tanto. La domanda è cosa? beh non il ferro è chiaro ma plastica e carta separati dal ferro ed inerti andrebbero benissimo ad esempio. Allora, oltre a quanto chiesto da altri in questa discussione, si dica anche chiaramente quali interessi ha GESENU nella partita inceneritore, in che modo engono raccolti e diramati i dati che darebbero de facto il via all'incenerimento anche a Perugia, con quali rifiuti si pensa di poter tenere acceso l'inceneritore La mia opinione è che questo lo si farà con il frutto delle buone pratiche dei Perugini sforzi ed azioni che andrebbero gettate letteralemnte in fumo. Gradirei una risposta anche se sarebbe stato più rassicurante poterla avere non dai soggetto oggi interessati che ovviamente non critico assolutamente per professionalità, serietò e capacità ma che rimangono comunque (almeno la presidenza) frutto di nomine prettamente partitiche. Claudio Santi Perugia Civica

Nome: Vanni Capoccia
Commento: Il presidente Antonielli prima, la dottoressa Franca Caramello poi hanno scritto due lunghe lettere. Eppure bastava scrivere: abbiamo verificato. La plastica differenziata dai cittadini di Perugia conferita alla Conai non finisce in nessun bruciatore ma diventa nuovi oggetti di plastica. E, noi differenziatori, saremmo tutti soddisfatti. Nella raccolta differenziata, la differenza prima di tutto la fanno i cittadini. Poi chi gestisce l’immondizia differenziata. Io, come tanti, la differenza a casa mia la faccio. Il signor Antonielli e la dottoressa Caramello la differenza la farebbero anche rispondendo chiaramente a questa domanda: Tutta la plastica differenziata dai cittadini di Perugia viene trasformata in oggetti di plastica riciclata? Basta dire: Sì. No. Solo in parte. (nelle ultime due ipotesi specificando che fine fa quella non riciclata). Punto. non c’è nessun bisogno di scomodare Guido Viale per rispondere. PS: si potrebbe rispondere anche: Noi non sappiamo cosa fa la Conai. Ma questo (sono certo che lo pensa anche Viale) non sarebbe bello. Vanni Capoccia

Nome: Redazione LaTramontanaPerugia.it
Commento: Ben venga il diritto di replica, ma respingiamo con forza la calunnia di "distorsione prezzolata" da parte di Franca Caramello. LaTramontanaPerugia.it è un sito totalmente indipendente, curato da volontari con l'intento di aprire uno spazio di libero e corretto dibattito tra i cittadini.

Nome: Franca Caramello
Commento: DIRITTO DI REPLICA ARIA VECCHIA A PERUGIA: QUANDO L’ACREDINE FA PERDERE..LA TRAMONTANA “LA PSICOLOGIA DEI RIFIUTI” . Mai titolo fu più adatto perché le doppiezze e sottili inesattezze non casuali si spiegano solo con l’aiuto di uno psicologo sia per quanto riguarda la forma che il merito. Per ciò che attiene alla forma ( che a volte è anche sostanza e rispetto delle persone) non è la “cattiva” Gesenu che parla ma l’esperto Guido Viale che spiega benissimo in tutti i suoi ottimi libri ( crediamo “attendibili” per i sostenitori della Tramontana) che la questione “rifiuti” non ha assolutamente solo una valenza “scientifica” ( non può essere solo”roba da ingegneri” dice espressamente), ma necessita di un approccio a tutto tondo di tante professionalità ( comunicative, sociali, relazionali e quindi psicologiche) che insieme concorrono per ottenere la cosa più difficile: il cambiamento di “cattive pratiche” in condivisione di “buone pratiche”. Quindi la Gesenu non “manda la psicologa al posto del Presidente” ( vulgata ratio: come dalla cioccolata alla ….: piuttosto offensivo per la professionalità che lavora da più di 20 anni in questo settore ), ma mette in campo una delle professionalità che collaborano quotidianamente ( e che peraltro ha attivamente credo collaborato con gli organizzatori della manifestazione “Diritti in festa” : attendiamo serenamente smentite in caso contrario o conferme in caso affermativo da Mancinelli). Nel merito, durante la presentazione di Gesenu si introducevano con una tabella le varie frazioni merceologiche dei rifiuti ( carta, vetro, plastica, ferro, alluminio, frazione organica) con la spiegazione del modo corretto di differenziazione e la destinazione finale. Quest’ultima, e non poteva che essere così perché prescritto dalle leggi nazionali , è ascrivibile ai vari Consorzi di Filiera del CONAI( COMIECO per la carta, COREVE per il vetro, COREPLA per la plastica, CNA per il ferro, CIAL per l’alluminio) e all’impianto di compostaggio di qualità per la frazione organica i quali trasformano i rifiuti in risorse riutilizzabili. Mai stato detto che la plastica raccolta a Perugia “viene utilizzata negli inceneritori di altre Regioni”, ma solo fatto un esempio rispetto all’utilizzo che la città di Brescia fa con la termovalorizzazione. Ben venga il “ candore” dileggiato nell’articolo se si contrappone alla vecchissima abitudine alla distorsione prezzolata che di “nuovo” non ha proprio nulla. E’ sempre più difficile ascoltarsi reciprocamente e non solo sentire, attivare un “vero” ascolto critico ma non pregiudiziale; comunicare significa “mettere in comune, aprirsi all’altro, creare un ambiente di scambio, sperimentare la complessità di un dialogo e evitare risposte semplicistiche ( SI/NO;GIUSTO/SBAGLIATO) a problemi complessi, ricercare insieme valore, senso, significato. Ma, con buona pace di vecchi comportamenti, questo sarebbe davvero “aria nuova a Perugia”

Nome: vanni Capoccia
Commento: Graziano Antonielli dice: "Questi consorzi ritirano i materiali differenziati, li lavorano e li collocano sul mercato." Che vuol dire li collocano sul mercato? Vuol dire che la plastica differenziata dai cittadini il mercato la trasforma in altri oggetti di plastica? Se � cos� bene. Anzi benissimo. Se invece vuol dire che una parte o tutta il mercato la trasforma in combustibile, male. Anzi malissimo. Vorrebbe dire che � stato fatto un inganno verso i cittadini di Perugia virtuosi. Se magari il sig. Antonielli completasse la sua frase eliminando ogni dubbio... sarebbe virtuoso Vanni Capoccia

Nome: Maria Pia Battista
Commento: E visto che anche le pulci possono avere la tosse, che cosa devo dire io che abito in Via Fiorenzo di Lorenzo e che, malgrado tre segnalazioni fatte alla Gesenu, continuo la mattina ad andare in giro con il mio sacchetto differenziato alla ricerca di qualche campana per la carta o la plastica perchè non ne abbiamo nessuna malgrado il discreto numero di abitanti? Maria Pia Battista

Nome: Roberto Pellegrino
Commento: Caro Presidente Graziano Antonielli, nel ringraziarla per i chiarimenti resi le pongo pubblicamente qui alcune domande: 1) quante tonnellate di plastica, carta, vetro, alluminio, materiali ferrosi sono state vendute ai consorzi nell'anno 2009; 2) quanto è stato il ricavo dalla vendita di ciascuna delle categorie sopra citate; 3) Quale quota di questo ricavo viene trasferito al Comune di Perugia (escludendo i compensi e i rimborsi spese per le trasferte di tecnici e amministratori pubblici) 4) Le risulta che i consorzi a cui la GESENU vende la plastica differenziata avviano tale materiale alla combustione perchè materiale di scarsa qualità? (plastica di diversa natura, frammista a scaglie di vetro e/o metallo). 5) la GESENU, nel momento in cui conferisce la plastica differenziata ai consorzi è consapevole se questa verrà bruciata o riciclata? 5) l'impianto di selezione e riciclaggi di Ponte Rio (che dovrebbe differenziare i rifiuti gettati nelle campane blu) è stato attivo nelgli anni 2006, 2007, 2008 e 2009 o è stato fermo per guasti irreparabili o per non convenienza economica? 6) l'impianto di cui sopra è attualemnte funzionante? La prego di dare risposte semplici, chiare e comprensibili indicando preferibilmente cifre. Se lo crede invii pure la risposta a pellegrino@perugiacivica.it , provvederò io stesso a pubblicare la sua mail sulla "tramontana" Cordiali saluti Roberto Pellegrino movimento Perugia Civica

Nome: Graziano Antonielli
Commento: Fino al 1987 Gesenu trasformava in proprio la plastica che raccoglieva in modo differenziato. Per razionalizzare il sistema la normativa nazionale ha previsto il sistema dei consorzi che aderiscono al CONAI (consorzio nazionale imballaggi). Questi consorzi ritirano i materiali differenziati, li lavorano e li collocano sul mercato. Il ruolo di Gesenu nella raccolta differenziata termina quindi con la consegna dei materiali al Consorzio che remunera l'azienda sulla base di prezzi tabellari. Del ricavo si tiene conto in fase di definizione della TIA il cui importo deriva da un piano finanziario approvato ogni anno dal Consiglio Comunale. L'unica cosa che Gesenu trasforma e commercializza in proprio è la frazione organica differenziata, dalla quale origina un compost utilizzabile in agricoltura biologica. Da una indagine ISTAT del 2007 che affronta la questione raccolta differenziata non dal punto di vista dei quantitativi raccolti ma da quello delle materie prime efettivamente riutilizzate, Perugia è al primo posto in Italia con il 76,6%, segue Cuneo con il 71,2% ecc. ecc. A disposizione per ulteriori approfondimenti. Presidente Gesenu - Graziano Antonielli P.S. Capita a volte che per problemi familiari (grave lutto) non si possa essere sempre presenti.

Nome: Vanni Capoccia
Commento: Credo che le amministrazioni locali ricevano dallo stato incentivi o sgravi economici se riescono a raggiungere determinate percentuali di immondizia riciclata. Bene. Se la plastica che una parte dei cittadini riciclano non viene dalla Gesenu riciclata, ma fatta bruciare spero che non sia stata conteggiata tra l'immondizia riciclata. Sarebbe qualche cosa di più grave dell'inganno perpetrato verso i cittadini consapevoli e responsabili. Vanni Capoccia

Nome: Vanni Capoccia
Commento: Il fatto che la Gesunu non ricicli la plastica che i cittadini riciclano è UNO SCANDALO che dovrebbe comportare una cosa sola: le dimissioni dei dirigenti Gesenu. Siccome non lo faranno mai dovrebbero essere i politici che li hanno messi in quel posto a rimuoverli. Siccome non faranno nemmeno questo dovremmo essere noi cittadini a costringerli ad andarsene. intanto facendo girare il più possibile l'articolo della Tramontana. Vanni Capoccia

Nome: Emma pavanelli
Commento: http://www.youtube.com/watch?v=z4vesixNNIY Il video spiega un centro Made in Italy, che ricicla 98% dei rifiuti, costa meno di un incenenritore, é pronto ed attivo in meno tempo e ha un indotto di 9000 persone! Inoltre garantisce bollette meno costose ai cittadini. Ecco cosa ci serve in Umbria non l'inquinamento, non la finta raccolta differenziata! I rifiuti non devono essere privatizzati ma un servizio alla communità!

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