16/07/2024
direttore Renzo Zuccherini

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Le due feste del Pd
Oggi la Festa Democratica di Perugia e quella di Terni sono come le Feste de L'Unità, ma un po' meno e con niente di più

                                      LE DUE FESTE DEL PD

Siamo sommersi dalle sagre, asfissiati dal loro successo. Ormai non c'è più una città o quartiere, paese o borgo che non ne abbia una. L'offerta è vastissima e la fantasia degli organizzatori quasi esausta. C'è una sagra per ogni gusto, persino per il pesce di mare che, in Umbria, non rappresenta propriamente un prodotto tipico. Che si fa in una sagra? prima di tutto si mangia, anche se in qualche caso il programma può offrire iniziative culturali o qualcosa che si avvicini alla cultura o, più facilmente, al gioco nel tempo libero.
Le sagre hanno regalato nuova identità e senso di appartenenza alle comunità locali, promosso quella straordinaria forma di volontariato che spinge gli abitanti a lavorare per rendere più attraente il proprio borgo.
Il successo delle sagre non è solo legato alla gastronomia locale, al bisogno di ritrovare gusti e sapori che il nostro modo di vivere nelle città ha ormai smarrito, ma a qualcosa di più profondo, al desiderio di ritrovare le proprie radici ed anche un po' se stessi. E questa è la scoperta del territorio e della sua cultura. Le sagre hanno in gran parte sostituito le Feste de L'Unità, copiando l'organizzazione e attirando, talvolta gli stessi volontari e qualche idea, ma non tutte. Anche le Feste de L'Unità nascevano nel territorio, ma in gran parte ne prescindevano perché erano la casa dell'altra Italia, di un'Italia che si riconosceva e si ritrovava come una grande comunità aperta ma, soprattutto, orgogliosa di se stessa e desiderosa di mostrarsi. Nelle Feste de L'Unità il Pci ha costruito le sue città ideali, con i diversi viali dedicati alle donne, ai ragazzi, anzi, ai pionieri e qui, però, siamo ancora agli anni cinquanta, o alla pace, al lavoro, al futuro. Le Feste de L'Unità erano un grande libro aperto sulla speranza di un cambiamento che non è mai arrivato. Per questo, alla fine, sono semplicemente sopravvissute a se stesse, non solo con un altro nome, ma con altri obiettivi, più modesti e ancor meno comprensibili. Oggi la Festa Democratica di Perugia e quella di Terni che si stanno, l'una e l'altra, concludendo a Pian di Massiano e ai giardini della Passeggiata sono come le Feste de L'Unità, ma un po' meno e con niente di più.
Pian di Massiano è ancora oggi un grande luogo incompiuto e senza identità e per questo, a suo modo, moderno, dove ci sono tante cose, ma un po' così, messe alla rinfusa e perciò immagine e somiglianza della città cresciuta in questi anni. Periferia in mezzo alla periferia, com'è sempre stata la stessa sinistra a Perugia, pur essendo grande e maggioritaria, movimento della provincia e dei mezzadri, sempre un po' spaesata tra i palazzi e le strade del capoluogo. Forse per questo a Perugia la Festa provinciale de L'Unità non è una tradizione e per molto tempo non c'è nemmeno stata.
 A Terni la Passeggiata sta ai margini della città compatta, giardino storico, come il Frontone a Perugia o i Canapè a Foligno, e anche per questo la festa è la festa della città e della sua grande tradizione urbana e industriale. A Terni non c'è la provincia, che è piccola e lontana, ma i quartieri e il suo centro rinato lentamente e a fatica dopo la guerra. C'è più padronanza, più senso di appartenenza. E più gente. Non c'è però, nell'una e nell'altra città, un popolo nuovo ma quello di sempre, solo un po' di meno e, soprattutto, meno felice e senza più grandi speranze. Non c'è, soprattutto, come sarebbe stato naturale aspettarsi dal Pd, la capacità di apertura, di guardare e parlare a tutta la città, comunque alle sue espressioni sociali e culturali nuove che da qualche parte dovranno pur trovarsi. Se no, che partito sarebbe questo che si lascia, per un processo naturale, tante cose alle spalle e raccoglie storie ed esperienze così diverse. In realtà, oggi, possiamo capire cosa ha perso ma non si riesce a capire cosa abbia trovato di nuovo. Soltanto ceto politico? persino a molti frequentatori delle feste del partito le cose appaiono così, figuriamoci altrove. Nei grandi tendoni dei dibattiti non si rappresenta il protagonismo della società, ammesso che esista e i suoi problemi, che sicuramente esistono, e non c'è nemmeno un confronto, salvo un paio di eccezioni, con gli altri, i competitori della parte politica avversa. Nessun duello politico, ma una passerella noiosa, un parlarsi addosso dei tanti amministratori di quella rendita che concede la grande scatola senza più ossigeno e con poche possibilità di innovazione che è oggi il potere locale dopo i tagli micidiali del governo. Tutto si svolge seguendo la vecchia pedagogia togliattiana del trasmettere al popolo la propria sapienza, sperando che la intenda e, soprattutto, la condivida. Chi ascolta, vede i propri amministratori parlare di problemi difficli da risolvere, vede che c'è una classe dirigente che ha imparato a governare, ma a governare come gli altri e sempre più da sola e sempre attraverso le stesse persone, questo è il problema. La festa è qui, in uno spazio grande, ma anche piccolo, come attorno a un caminetto, e il suo scarso potere attrattivo nasce entro gli stessi confini angusti nei quali è nato lo stesso Pd. Certo, in una società frammentata e così prosaicamente liquida organizzare un evento pubblico che non sia una sagra non è, per un partito politico, una cosa semplice. Parlare di libri e cultura e presentarli in un grande spazio vuoto non è agevole. Ci provano, almeno, e questo è tutto. Resta, attorno a questi capannoni un po' tristi e all'ombra degli alberi che perdono le prime foglie, un popolo senza più potere e senza più parole che cerca, non solo una nuova narrazione politica, ma anche una speranza di cambiamento. Se no, che cosa?

                                                                
                                                           renzo.massarelli@alice.it
(pubblicato sabato 11 settembre sul Corriere dell'Umbria)          
 



Renzo Massarelli

Inserito mercoledì 15 settembre 2010


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