Se fossi io l'assessore alla mobilità
"L'analisi dei dati APM relativamente alla rete urbana perugina evidenzia alcuni fatti sorprendenti"
I fatti di questi giorni, cifre alla mano Mantenere l'attuale rete urbana autobus di Perugia costa 18,5 milioni di euro all'anno. L'APM ottiene questa cifra in parte dal Comune (circa 13 milioni) e in parte dalla vendita di biglietti/abbonamenti (5,5 milioni). Ora, per i noti tagli alla spesa pubblica, lo stato riduce i trasferimenti agli enti locali e il comune non ha più la possibilità di versare i 13 milioni all'APM. Ecco allora che l'assessore Ciccone scrive ai cittadini di Perugia una lettera “piagnisteo” in cui annuncia rincari dei biglietti e tagli alle linee, riducendo il proprio compito politico/amministrativo a una sorta di scaricabarile: la colpa è di Berlusconi che non ci da i soldi, è colpa della crisi ecc... L'analisi del presente.... Una rapida analisi dei dati APM relativamente alla rete urbana Perugina evidenzia alcuni fatti sorprendenti: il servizio è utilizzato solo dal 10% della popolazione; 62 autobus con una capacità di 96 posti solcano la città con una media di solo 25 passeggeri a corsa. La scarsa propensione dei perugini ad utilizzare la rete urbana APM se da un lato costituisce un enorme spreco di risorse pubbliche, dall'altro è causa di elevatissimi costi al quel 90% di cittadini che preferiscono soddisfare l'esigenza di mobilità con il mezzo privato. Infatti il costo per l'acquisto e la manutenzione di una auto, seppur di piccola cilindrata, compreso il carburante e l'assicurazione necessari, spalmato in 6 anni di uso, ammonta a circa 6500 euro all'anno, l'equivalente di 22 abbonamenti annuali APM. Se si aggiunge che l'indice di occupazione media delle automobili che circolano a Perugia è 1,2 passeggeri si capisce immediatamente da dove vengono traffico e inquinamento che affliggono la città. ….e una ipotesi sul futuro Ho perso un po' di tempo per calcolare quali sarebbero i maggiori introiti del servizio di trasporto pubblico se invece che 25 passeggeri a corsa ce ne fossero 50: le entrate per vendita biglietti/abbonamenti quasi raddoppierebbero e il comune dovrebbe versare ad APM “solo” 6 milioni di euro invece che 13. Il tutto ad un costo pressochè nullo per l'ente, con un risparmio notevole alle tasche dei cittadini e senza rincari o tagli alle linee. Se fossi io l'assessore alla mobilità
Studierei il sistema per incentivare l'uso del mezzo pubblico, anche razionalizzando le corse rispetto alle necessità dell'utenza, infittendo le corse rarefatte nelle zone densamente popolate e prevedendo un servizio a chiamata nelle zone scarsamente popolate, sullo stile di molte città del nord Europa.
Studierei i maggiori flussi automobilistici urbani per cercato di interpretare al meglio le esigenze di mobilità dei cittadini recuperando dove possibile i dati del percorso partecipativo effettuato pochi anni fa “il miglio modo di muoversi è fermarsi a parlarne” o intraprendendo un nuovo processo di democrazia partecipativa ad hoc. Non aumenterei di certo il costo dei biglietti ma istituirei alcune giornate di trasporto pubblico gratis in corrispondenza di cambi di programma, anche per raccogliere i suggerimenti degli utenti.
Organizzerei una massiccia campagna culturale e mediatica per dimostrare i benefici economici e ambientali dell'uso del mezzo pubblico rispetto a quello privato. Di concentro con l'assessorato all'urbanistica scoraggerei la costruzione di nuovi insediamenti abitativi o commerciali in zone isolate.
Roberto - Movimento Perugia Civica
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