Il parcheggio del Don Bosco
Cunicoli, cisterna, torri di San Prospero: le immagini. Uno straordinario viaggio in profondità nella terra e nella storia di Perugia
E’ agosto. Tutto tace sotto la Torre antica del Don Bosco. Tutto è misterioso silenzio. La rete di recinzione è sempre lì, l’edera si è definitivamente appropriata degli alberi, la vegetazione spontanea ha nascosto pozzi, cisterne, orti antichi, tutto, persino la statua votiva di Don Bosco e le pietre ammassate in un angolo dopo la demolizione del muro di contenimento di Via San Prospero.
Tutto tace, e i gatti del Don Bosco sono tornati a giocare tranquilli in mezzo al verde come prima del terremoto del 2009, quando arrivò la ruspa che sconvolse anche la loro pace e dovettero scappare. Ce ne volle del tempo perché se la sentissero di ritornare.
Tutto tace, anche le cronache locali non ne parlano più. E poi perché parlarne? Non fa più notizia. Roba vecchia. E i giornalisti si sa come son fatti.
Eppure le cose si muovono all’interno delle stanze segrete degli Uffici comunali e delle Soprintendenze. E’ già tutto pronto per far ripartire la ruspa. Calcoli perfetti, determinazioni, delibere, prescrizioni, varianti, consulenze, pareri anche contraddittori hanno finalmente trovato, dopo quasi dieci anni dalla stipula del “Contratto di quartiere da Porta Eburnea a Porta Pesa” , ciascuno la propria collocazione in una sequenza di atti a volte sconcertanti, e le volontà di chi può decidere si sono finalmente armonizzate in una sintesi superiore.
Ed ecco il risultato: confermato il parcheggio pubblico a gradoni a cielo aperto nell’area a ridosso della Torre. Ma ”per favorire scarpate meno acclivi “ sono stati eliminati 5 posti macchina, per cui si passa da 56 a 51 auto.
Spazi di manovra in asfalto. Stalli in grigliato erboso carrabile.
Tutti i vincoli sono stati rispettati, il paesaggio non ne risente, l’area instabile ammessa al consolidamento si è consolidata, la rampa di accesso al parcheggio in Via San Prospero ci sta proprio bene anche se la curva è stretta, la strada pericolosa e sembra che un cunicolo pieno di acqua passi proprio lì sotto. Anzi, “ il progetto valorizza le fonti di San Prospero in quanto le rende visibili e visitabili attraverso la realizzazione di spazi verdi pedonali posti in corrispondenza delle emergenze storiche presenti”.
Ma non c’è già per entrare alle fonti un bellissimo portone in Via San Prospero proprio sotto la Torre?
Verranno abbattuti solo due abeti, forse nella speranza che intanto gli altri alberi vengano abbattuti dall’edera .
C’era un ultimo ostacolo, ma anche esso è stato elegantemente superato: la cisterna ”nuova” scoperta nel 2009, risalente agli inizi ‘900. Era troppo alta, e allora: “ dato che la vasca interferisce con la costruenda corsia è necessario abbassare le murature di 60, 70 cm. prima di ricoprirla di sabbia, riducendone la sola altezza fin sotto la quota del piano parcheggio per quanto strettamente necessario”.
E “per attenuare l’impatto delle corsie di manovra su un’area di interesse ambientale verrà realizzato un manto con impiego di materiale a prevalente carattere naturalistico la cui colorazione sarà definita in accordo con i competenti uffici del Comune e della Soprintendenza”.
E’ sera, tutto tace al Don Bosco.
Le voci metalliche si sono allontanate. Si può tornare ad ascoltare.
I gatti dormono, i piccioni svolazzeranno ancora un po’ e poi si rifugeranno nella loro Torre. L’acqua sotterranea scorre silenziosa dalla Cupa e si riversa attraverso i cunicoli nella grande cisterna. La Chiesa di San Prospero da lontano ci invita ad un nuovo rispetto. La casa colonica ci ricorda una cultura antica, fatta di pozzi, orti da irrigare , panni da stendere ai fili.
Anche questa sera il sole tramonta come ogni sera dietro la Torre, e colora il cielo e le colline di colori veri non concordati.
Un altro giorno senza ruspa. Un altro giorno senza parcheggio. Ma fino a quando?
Tutto tace al Don Bosco.
E allora stiamo zitti anche noi e guardiamo insieme con occhi puliti le immagini di questo mondo così riservato, così nascosto, così bello . Sperando che il cuore abbia il tempo di fare la sua parte .
Ringrazio anticipatamente
l’IstitutoDon Bosco, che gentilmente nel 2009 permise ad alcuni cittadini di visitare e fotografare l’area delle fonti
L’UfficioProtezione civile del Comune di Perugia, che ha consentito l’accesso alle carte antiche e alle foto dei cunicoli di San Prospero
l'area verde del Don Bosco destinataa parcheggio pubblico (anno 2009)
via S. Prospero: Porta d'ingresso al complesso di S. Prospero
Casa colonica contigua alla torre. A destra la porta per uscire in via S. Prospero (anno 2009)
A destra sotto l'edera, la bocca del cunicolo cisterna. Sopra l'edera il costruendo parcheggio (anno 2009)
I subacquei dell'Orsa Minore in azione: ispezione e lavori di manutenzione dopo la frana di Fontivegge ( anno 1984)
Ingresso della cisterna di S. prospero (anno 1984)
La cisterna di S. Prospero: lavori di svuotamento e manutenzione (anno 1984)
Cunicolo di S. Prospero. Lavori di manutenzione (anno 1984)
Cunicolo di S. Prospero (anno1984)
Cunicolo biforcuto sotto l'edificio dei Salesiani (anno 1984)
"La Nazione", 14 febbraio 1970: Cinque giovani speleologi alla scoperta dei segreti del sottosuolo urbano
La rete di recinzione in viale Pellini (anno 2009)
La rampa di accesso al parcheggio sopra un cunicolo tra due pozzi (anno 2009)
Via S. Prospero: Antiporta fortificata, le due torri. A sinistra il rudere della seconda torre (anno 2009)
Il rudere della seconda torre salvato da una casa privata (anno 2009)
Nome: M. Pia Commento: Vi ringrazio per la pubblicazione delle foto del Don Bosco. Sono veramente belle. Le foto dei cunicoli vennero a suo tempo fatte dal figlio di Mario Pizzoni, fotografo di professione (non come me). Mario Pizzoni,allora dipendente del Comune di Perugia e caro amico di molti perugini. è quel signore con ill casco blu che lavora in un cunicolo. Vi ringrazio molto anche per il lavoro sulle foto che vedo avete compiuto. Ne ho altre, e altre ancora sono alla Protezione civile del Comune. Spero che una delle prossime passeggiate del "cammina Perugia" sia dedicata anche a San Prospero. Maria Pia