Genuino clandestino
L’Umbria verde si riscopre contadina: 11 e 12 Settembre
L’11 ed il 12 Settembre farà tappa a Perugia la carovana di Genuino Clandestino, movimento di produttori e consumatori che si impegnano e lavorano per il sostegno dell’agricoltura contadina che rappresenta un nuovo e allo stesso tempo antico modo di fare agricoltura, legato a un rapporto più stretto con la terra, a un modo di produrre pulito senza l’uso di prodotti chimici, alla semplicità, alla qualità dei prodotti, alla loro stagionalità. L’agricoltura contadina valorizza le risorse abbondanti, in particolare il lavoro umano, e fa economia su quelle rare, come il territorio e l’acqua, sostiene gli insediamenti rurali, salvaguarda l’ambiente e le risorse naturali, la biodiversità e la qualità degli alimenti.
L’agricoltura contadina si pone in contrasto all’agricoltura convenzionale, all’agromercato, alle sofisticazioni genetiche, a un modo di fare agricoltura che fa uso di grandi quantità di prodotti chimici e di macchinari per massimizzare le produzioni a rischio della salute dei consumatori, a scapito della qualità dei prodotti e in modo assolutamente innaturale.
Perché Perugia?
L’esigenza di una tappa di Genuino Clandestino a Perugia, nasce dalla necessità comune di produttori e consumatori, della nostra regione, di portare gli agricoltori in piazza ed abituare i cittadini ad acquistare nei mercati di vendita diretta, dove si paga il giusto prezzo a favore di un giusto reddito del produttore.
Secondo i dati del censimento generale dell’agricoltura, in Umbria sono presenti circa 57.000 aziende agricole, forestali e zootecniche (pari al 2,2% del totale nazionale), per una superficie agraria totale regionale di circa 642.000 ettari. Ma da questi numeri continuano a restare fuori i piccoli produttori, quelli che hanno problemi a conformarsi perfettamente alle leggi vigenti. Leggi pensate ad hoc per tutelare le grandi aziende agricole.
Ne restano fuori le nuove realtà che spesso trovano moltissime difficoltà nell’iniziare l’attività visto i costi iniziali e il complicato percorso burocratico che gli viene prospettato per accedere a dei finanziamenti.
Noi ci opponiamo a questo sistema e in alternativa proponiamo un sistema di certificazione partecipata, che veda coinvolti produttori e consumatori attraverso regole e norme autogestite e condivise sulla produzione e la vendita dei prodotti nei mercati. Attraverso il confronto sociale che implica e rende visibili le responsabilità del produttore e la qualità dei prodotti.
Rivendichiamo il diritto all’accesso alla terra fuori dalla logica dell’agro-mercato. Attraverso percorsi e processi produttivi rispettosi della Terra e delle sue risorse, terre libere per tutti/e coloro che vogliono investire le proprie energie senza interminabili ostacoli burocratici. Nella condivisione dei progetti e stili di vita legati alla sostenibilità e alla solidarietà fra co-produttori.