Duecentomila
Sono i contatti al sito della Tramontana: un sito che vuole "aprire uno spazio critico di riflessione che, a partire dai diritti, possa far maturare nei cittadini delle scelte consapevoli sulla città"
Questa mattina (31 agosto) il contatore del nostro sito ci ha mostrato la bella cifra di 200063: duecentomila contatti in un anno e mezzo di vita; la media quotidiana è costantemente cresciuta, raggiungendo ormai la media di settecento contatti al giorno, con punte di oltre mille e trecento e comunque senza mai scendere sotto i cinquecento. Tutte queste cifre non sono affatto aride: sono il segno di un interesse crescente per i temi affrontati e per il modo in cui li affrontiamo. Certo non siamo una testata giornalistica tradizionale, di tipo professionale: tutto il lavoro è volontario, i contributi sono spontanei e irregolari, le rubriche stentano a mantenersi... Ma evidentemente i lettori e le lettrici cercano sulla Tramontana non quello che non c'è, ma quello che c'è, e cioè lo sforzo di tenere aperto un canale di informazione e discussione sui temi dell'ambiente urbano e della vivibilità della città, a partire da una visione del futuro basato sulla solidarietà, i diritti, i beni comuni. Noi perlomeno ci proviamo, con la costanza e la fatica quotidiana che tali temi meritano. Se ci riusciamo, ditelo voi. Per aiutare a farsene un'idea, varrà la pena di andarsi a rileggersi la pagina del nostro "Chi siamo", in alto a sinistra sulla fascia di testata:
"...Il giornale, sia in rete che cartaceo, vuol offrire una lettura della vita cittadina basata su elementi concreti della vita quotidiana in città, per aprire uno spazio critico di riflessione che, a partire dai diritti (di cittadinanza e partecipazione, di trasparenza, di ascolto, di sicurezza, di socialità e relazione, di cultura, di lavoro, di salute, ecc.), possa far maturare nella gran massa dei cittadini delle scelte consapevoli sulla città, che si tratti di rifiuti e riuso oppure di trasporti e mobilità, di vivibilità o di apertura di spazi comuni, di valorizzazione della cultura o di resistenza alla mercificazione della città.
Da questo è maturata la nostra scelta di fare un giornale non per pochi ambientalisti irriducibili, ma di larga diffusione, che penetrasse capillarmente nei quartieri e nei luoghi di incontro: per questo abbiamo fatto un giornale a distribuzione gratuita in migliaia di copie, che desse risalto alle tematiche ambientali, civili e democratiche della città, attraverso cui l’informazione diventasse il veicolo della riflessione; per questo abbiamo basato le scelte giornalistiche sulla chiarezza, l’interattività e la divulgazione. Trattare argomenti complessi in modo chiaro e semplice vuol dire, per noi, cercare di capire che cosa succede intorno a noi: un giornale popolare, infatti, deve essere chiaro e comprensibile, non superficiale e gridato".