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Tempo di crisi e grandi opere: chi pagherà per l'inceneritore?
Tempo di crisi e grandi opere: chi pagherà per l'inceneritore?
La risposta è scontata. Già sappiamo che le bollette Gesenu aumenteranno del 30 per cento
L'assessore all'ambiente del comune di Perugia, mentre va organizzando la raccolta differenziata in alcune aree poco popolose della città (tra cui il centro storico), ha dichiarato che l'inceneritore (o termovalorizzatore che dir si voglia) è "indispensabile". Abbiamo già letto la risposta di Perugia civica: se si volesse fare davvero raccolta differenziata, l'inceneritore sarebbe non solo inutile, ma semplicemente non avrebbe nulla da bruciare, con gran vantaggio dei cittadini (e molto meno vantaggio per i grossi gruppi economici che vogliono l'impianto). Ma c'è un altro aspetto su cui bisognerà far chiarezza: dove si troveranno i soldi per realizzare l'inceneritore? insomma, chi pagherà? La domanda non è di poco conto, soprattutto in un tempo di crisi come questo. Le amministrazioni locali sono state duramente colpite dalla manovra di governo, tutta tesa a migliorare i conti dello stato centrale a discapito delle comunità locali: altro che federalismo, qui si gioca a scaricabarile, cioè si scaricano le conseguenze della crisi dal governo sugli enti locali, e tutto sulle spalle dei ciattadini. La demagogia della destra sostiene di aver fatto una manovra senza aumentare le tasse: invece, non solo le tasse stanno aumentando e aumenteranno ancora di più (con le addizionali locali), ma soprattutto ad un aumento delle tasse corrisponde una grave diminuzione dei servizi ai cittadini, i quali pagheranno di più la sanità, i trasporti, ecc. Anche la Giunta comunale di Perugia ha duramente denunciato la situazione che i tagli governativi vengono a creare nelle finanze locali, e quindi nel benessere sociale della collettività locale. Fin qui, siamo d'accordo con la Giunta. Viene però spontaneo a questo punto chiedersi quali saranno le scelte conseguenti: se la coperta è troppo stretta, si rinuncerà alle grandi opere o si taglieranno i servizi? Per essere più chiari: mentre la Giunta comunale denunciava i tagli governativi, il presidente di Gesenu ha rilanciato l'idea dell'inceneritore, subito echeggiato dall'assessore all'ambiente. Nel frattempo, la cittadinanza non è mai stata chiamata a parlarne. Ecco perché ci domandiamo con quali soldi si farà l'inceneritore, cioè chi pagherà. La risposta, in realtà, è scontata: pagheranno i cittadini, pagheremo noi tutti, e caro, per avere un impianto che accumula sostanze nocive nell'ambiente urbano, che brucia le materie recuperabili, che fa fare buoni affari solo a costruttori e gestori. E se i costi dell'impianto ricadranno su tutti noi, i benefici economici, guarda un po', saranno a favore dei gestori: davvero un bell'affare, per la democrazia. E la risposta è nei fatti: si parla di rincari della bolletta Gesenu di oltre il 30%, che partiranno a ritroso (dal 2010, non dal 2011). Quand'è che si avvierà un serio dibattito sulla questione?