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S. Maria Rossa: una maxistalla in mezzo alle case
S. Maria Rossa: una maxistalla in mezzo alle case
Il comune ha rilasciato tante licenze per la costruzione di abitazioni, ora non può autorizzare la maxistalla. All’origine dell’operazione le Opere pie riunite, le stesse che hanno avviato il progetto Ikea. Un attacco speculativo su tutta l’area sud del Comune
(riportiamo l’articolo di AleAnt dal Corriere dell’Umbria del 12 agosto)
Subito polemica per la stalla: cittadini, Legambiente e anche istituzioni contestano il progetto del centro zootecnico a Santa Maria Rossa. Arrivano i primi “no” alla megastalla di Santa Maria Rossa. Alla notizia della possibile realizzazione di una megastalla ad opera delle Opere pie riunite nelle immediate vicinanze del paese di Santa Maria Rossa al confine con il comune di Deruta e di Torgiano, è iniziata la mobilitazione dei cittadini che intendono costituirsi in comitato popolare e avviare una raccolta di firme chiedendo nello stesso tempo un incontro in tempi brevi con l'assessore comunale all'Urbanistica Valeria Cardinali. Hanno subito aderito il circolo Legambiente di Perugia, il comune di Torgiano e forse - stando alle voci di corridoio - il comune di Deruta. Ecco il testo della petizione: "Dopo aver letto sul Corriere dell’Umbria la notizia della presentazione al comune di Perugia di un progetto per costruire una maxi stalla per allevamento di mucche da latte, gli abitanti di Santa Maria Rossa e dintorni contestano la realizzazione di tale opera. Non ci stiamo che nel nostro territorio e nella stessa area già gravata da due allevamenti suinicoli e due agricoli, il comune dia il suo assenso per costruirne un altro di eccezionali dimensioni. Sappiamo che altri comuni si sono rifiutati si accogliere questo insediamento. Perché il comune di Perugia dovrebbe invece accettarlo? Facciamo presente che nella stessa zona interessata il comune ha rilasciato tante licenze per la costruzione di civili abitazioni, che con mille sacrifici gli abitanti hanno in parte già realizzato con l'intento di godersi un giardino e respirare aria pulita. È inaccettabile che un'attività simile sia collocata a ridosso di un centro abitato, chiediamo quindi che il comune respinga la domanda di costruzione della maxi stalla con annessi e connessi". Seguono le firme in fase di raccolta. Il progetto della mega stalla era stato anticipato proprio in queste pagine. Diecimila metri quadrati di stalla coperta, con 500 capi (bovini) d'allevamento e cinque milioni di litri di latte prodotti (stimati), per cominciare. Questo è niente: doppio impianto fotovoltaico annesso, ma soprattutto una centrale a biomasse per riconvertire il letame in biogas (che potrebbe slittare perché da subordinare alle nuove normative). Ossia in energia pulita. Il tutto per un investimento da 7 milioni di euro. Consentirebbe all’ex Ipab (istituto di pubblica assistenza e beneficenza) di alienare le due stalle presenti nella provincia riducendo di molto i costi e aumentando per converso la produttività. Tanto più che le Opere pie hanno aderito al progetto di filiera della Grifo Latte. Con la grande stalla rappresenterebbero il primo fornitore. Una svolta verso la luce dei conti in positivo per l’ente presieduto da Angelo Frascarelli, che con una sorta di new deal improntato sui risparmi e sulle alienazioni sta tentando di non far chiudere baracca e burattini. Gli operai delle Opere pie sono più di quaranta. L’area individuata per il centro zootecnico è Santa Maria Rossa, in un appezzamento immerso in 23 ettari di campagna che confina con i binari ferroviari della Ferrovia centrale umbra