14/08/2024
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“Certe associazioni…. hanno spesso interessi particolari….o interessi di parte”
Precisazioni sull’intervista dell’Ass. Cardinali

Si tratta dei passaggi in cui Cardinali dichiara nel comunicato AMI e a  Rai 3  che “certe associazioni…..hanno spesso interessi particolari….o  interessi di parte”.
Vorremmo capire che cosa si intende, visto che agiamo come volontari, nel nostro tempo libero, non pagati da nessuno, né rispondendo ad un elettorato, tantomeno agli interessi degli edili.  Agiamo solo in coerenza con gli obiettivi degli statuti delle nostre associazioni, riguardo alla tutela del paesaggio e dei beni del nostro territorio, ispirati all’art. 9, II capoverso della Costituzione, che recita: “Tutela il paesaggio e il patrimonio storico  e artistico della Nazione”.
Ci sembra dunque che questi siano i veri, unici interessi collettivi per il bene del territorio e delle future generazioni, altroché “particolari”!
Ha ragione Cardinali quando parla di richiesta tardiva per il riconoscimento del vincolo, in una vicenda che si trascina da tanto tempo. Ma noi associazioni dobbiamo correre con poche forze e poco tempo  dietro a molti, continui attacchi al nostro patrimonio naturale e culturale ( vedi da ultimo le vicende del Pincetto - Mercato coperto, e di questi giorni di Ikea).  Se c’è un responsabile di tale ritardo, questo è il comune di Perugia, che ha avuto recentemente, dai primi anni 2000, un’ottima occasione con il nuovo PRG per redarre le mappe dei beni territoriali. Ci chiediamo perché, pur avendo censito centinaia di beni, anche ruderi, non abbia ritenuto opportuno riconoscere negli ex-tabacchi di Pontevalleceppi una testimonianza di archeologia industriale, oltrechè di memoria storica e sociale da salvaguardere. A ben vedere dunque sono le associazioni che devono occuparsi di ciò che spetterebbe per compiti istituzionali proprio al comune di Perugia, così come hanno fatto altri comuni in Umbria, da Terni a Marsciano, solo per fare qualche esempio. D’altronde , se la Soprintendenza per i beni architettonici  e paesaggistici dell’Umbria, ha ritenuto opportuno, nelle sue competenze, accogliere la richiesta delle associazioni, vuol dire che  ci sono tutte le motivazioni, in base all’art. 10 del Decreto Lgsl 42/2004. Il comune dovrebbe esserne grato e prevedere una progettazione adeguata alle previsioni del PRG per le aree di riqualificazione, come nel caso degli ex-tabacchi di Pontevalleceppi.

Lorena Rosi Bonci
a nome di:





Associazione Ecomuseo del fiume e della torre, Legambiente Umbria, Wwf

Inserito venerdì 13 agosto 2010


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Commenti

Nome: lamberto salvatori
Commento: Anche se non direttamente chiamato in causa, come presidente della Proarna di Civitella d’Arna, mi sento di esprimere solidarietà alle associazioni coinvolte nella vicenda dell’ex-tabacchificio di Ponte Valleceppi. Quando si dichiara che “certe associazioni… hanno spesso interessi particolari….o interessi di parte” non si può non rispondere. Certo che le associazioni hanno interessi, possono essere anche di parte. E questo che vuol significare? Se gli interessi vogliono dire operare (gratuitamente, anzi spendendo di proprio) per associare, sensibilizzare, salvaguardare, valorizzare senza nessuno scopo di lucro, credo che non ci sia da vergognarsi. Le nostre associazioni non cercano né “voti”, né consensi del “potere economico”. WWF, Legambiente, ma soprattutto L’Ecomuseo del Fiume e della Torre, associazione che stimo e conosco di più, in questi anni, ha realizzato delle iniziative encomiabili alle quali la Proarna e tante altre associazioni hanno collaborato, coinvolgendo centinaia di persone di tutto il territorio perugino e, crediamo, valorizzato non solo i luoghi, ma anche i rapporti tra popolazione. Solo questo basterebbe per chiedere un po’ più di rispetto per chi mette il massimo impegno, pur tra mille difficoltà, solo per poter rendere migliori i nostri borghi e le relazioni sociali, che, almeno mi auguro, dovrebbero essere anche gli obiettivi del comune di Perugia. Sulla salvaguardia di una parte del tabacchificio per conservare la memoria storica del luogo, credo non si debbano avere dubbi. Mi meraviglio che il comune di Perugia, ma soprattutto la popolazione di Ponte Valleceppi, non abbia tenuto conto di questo. Ma c’è così bisogno di costruire solo appartamenti a Ponte Valleceppi? Sento sempre i nostri amministratori parlare di cultura… cultura… cultura… Ma cosè la cultura se poi si strumentalizzano situazioni come questa, invece di ammettere di aver sbagliato in precedenza? Lamberto Salvatori

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