"i Solisti di Perugia" in concerto giovedì 5 agosto a Palazzo della Penna (Perugia) - ore 21.30
CONCERTO del 5 agosto 2010 Fare Night, Palazzo della Penna, Perugia, h 21.30
PERUGIA - Secondo appuntamento, Giovedì 5 Agosto con inizio alle 21.30 a Palazzo della Penna in via Podiani 11 a Perugia, per il calendario di Concerti proposti dall’Orchestra d’Archi “i Solisti di Perugia”, in collaborazione con il Comune di Perugia.
Unitaria l’ispirazione dei Concerti: “La Vita è Sogno, metafore dell’Essere umano”, ognuno dei quali offre l’opportunità di approfondire – attraverso il linguaggio e le suggestioni musicali - un aspetto dell’esistenza umana. L’Amoreè il tema del Concerto di giovedì prossimo; L’Amore sacro e l’Amore profano, entrambi i quali, attraverso i secoli, hanno consegnato alla Musica la Voce più sublime dei propri affetti.
Si inizierà con un Concerto di Vivaldi per Violino ed Orchestra (solista Paolo Franceschini) dedicato proprio alla festività di San Lorenzo, peraltro ormai prossima; un gesto di devozione popolare costruito sulle melodie semplici e sincere della tradizione, per continuare con l’Adagio tratto dal Quartetto “Rosamunde” di Schubert, dove le stessa linfa amorosa fresca ed immediata è tuttavia destinata ad una figura - non importa se reale o leggendaria - femminile.
Densa di umori romantici, ora lirici ora tragici, la breve Romanza op.85 di Max Bruch per Viola ed Orchestra (solista Luca Ranieri) che riesce a distillare con sapiente eleganza stilistica e strumentale i più travolgenti, spesso contrastanti, colori della tavolozza espressiva romantica.
Chiude il Concerto una assoluta rarità: il ciclo di love songs “The Cypresses” di Antonin Dvorak, che in modo singolare ed emblematico hanno accompagnato tutta l’esistenza del compositore boemo.
I Cipressi, infatti nella originaria forma di ciclo di lieder per voce e pianoforte, furono tra le composizioni d’esordio del giovanissimo Dvorak, tormentato dall’amore mai ricambiato per una sua allieva della quale poi sposerà la sorella. La versione per Quartetto d’Archi (e dunque la versione orchestrale) vennero alla luce, invece, negli ultimi anni di vita del compositore che riprese e rielaborò quelle giovanili melodie quasi a voler lasciare – oltre il tempo - un messaggio dedicato al suo solo, unico, eterno Amore.
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