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A Perugia lo spirito della partecipazione...
A Perugia lo spirito della partecipazione...
La partecipazione continua ad essere interpretata come ricerca del consenso a ratifica di decisioni già prese
Probabilmente è un limite nostro. Ma l’informazione non ci sembra sia stata adeguata.
Il fatto è che abbiamo saputo solo dai giornali e televisione che il Consiglio Comunale di Perugia in seduta ordinaria ha discusso per ben due giorni sui problemi del centro storico. Proprio l’argomento trattato con grande successo di partecipazione nel Consiglio Grande di lunedì 21 giugno scorso.
Mentre ci era sembrato dagli interventi, anche quello della nostra Presidente, fra gli ottanta iscritti a parlare, che in quell’occasione era stata espressa chiaramente l’esigenza di un’informazione preventiva qualora fosse stato convocato un consiglio ordinario per il recepimento dei contributi espressi.
Appunto quello che almeno, secondo noi, non è avvenuto. E, quindi, quel forte segnale di democrazia sia stato palesemente svuotato di significato. Il problema è sempre lo stesso: a Perugia la partecipazione al governo della cosa pubblica non è che un simulacro.
Cioè la partecipazione continua ad essere interpretata come ricerca del consenso a ratifica di decisioni già prese.
E gli esempi possono essere tanti, dal fallimento dell’esperienza circoscrizionale, a quello di Agenda 21 locale del passato, ai protocolli d’intesa sottoscritti con i comitati per la soluzione di problemi specifici mai risolti ecc…