Distesa estate, stagione dei densi climi dei grandi mattini dell'albe senza rumore - ci si risveglia come in un acquario - dei giorni identici, astrali, stagione la meno dolente d'oscuramenti e di crisi, felicità degli spazi, nessuna promessa terrena può dare pace al mio cuore quanto la certezza di sole che dal tuo cielo trabocca, stagione estrema, che cadi prostrata in riposi enormi, dai oro ai più vasti sogni, stagione che porti la luce a distendere il tempo di là dai confini del giorno, e sembri mettere a volte nell'ordine che procede qualche cadenza dell'indugio eterno. E ora, in queste mattine così stanche che ho smesso di chiedere e di sperare, e tutto il giardino è per me, per il mio male sontuosamente, penso agli amici che mai più rivedrò, alle cose care che sono state, alle amanti rifiutate, ai miei giorni di sole...