Internazionalismo operaio
Una lettera degli operai polacchi a quelli italiani
Mentre il liberal Marchione cerca di comprare-ricattare gli operai della FIAT di Pomigliano costringendoli a votare, con il grilletto puntato sulla tempia, su diritti (quello alla malattia pagata, al diritto di sciopero, ed altro) che è la Costituzione stessa a considerare indisponibili;
e dopo lo straordinario risultato per cui quasi il 40% dei lavoratori -come giustamente indicava la FIOM-Cgil- ha detto No al ricatto: o rinunciate ai diritti oppure chiudo la fabbrica e non riporto la produzione della Panda dalla Polonia in Italia;
e mentre la maggioranza di quelli che hanno votato Si dicevano alla FIOM comunque di non mollare;
e mentre la FIAT si vendica cominciando a licenziare delegati della FIOM;
e mentre cresce la rabbia e la mobilitazione organizzata nelle fabbriche FIAT di tutta Italia;
c'è questa piccola, ma straordinaria lettera degli operai polacchi a quelli italiani (cioè degli operai della fabbrica "in concorrenza" con Pomigliano) che nessun Minzolini o centro-sinistro d'Italia vi racconterà mai e che ci indica, invece, una strada antica, ma oggi -in epoca di globalizzazione- ancor più valida e necessaria che mai: quella di un nuovo grande e solidale internazionalismo:
Colleghi di Fiat Italia, noi ammiriamo enormemente la vostra lotta contro gli attacchi alle vostre condizioni di lavoro e i vostri diritti fondamentali.
Il licenziamento di Pino Capozzi mostra la vera natura dell'azienda per cui lavoriamo. E' un attacco al diritto basilare dei lavoratori di poter protestare e dissentire con le scelte della dirigenza. Stiamo assistendo alla crescita di un nuovo totalitarismo - quello che viene chiamato "Corporate Power". Nei luoghi in cui i lavoratori sono troppo deboli per resistere esso si configura come un vero e proprio sistema di terrore.
Disgraziatamente i sindacati qui a Tychy hanno deciso che noi dobbiamo starcene tranquilli, da bravi servi, e pregare Fiat di non toglierci il lavoro. Ma alcuni di noi domani lavoreranno molto, molto lentamente. Sarà un piccolo segno di solidarietà verso di voi.