22/12/2024
direttore Renzo Zuccherini

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La Regione Umbria non sostiene l’agricoltura biologica e scende il numero delle aziende.
I produttori Aiab tengono il mercato mensile a Monteluce (l’11 luglio).

Il Piano di sviluppo rurale (Psr) nel 2010 penalizza il bio (181 domande) a favore di chi adotta solo parziali misure di limitazione nell’uso di prodotti chimici (848 domande).



Il trend di crescita che aveva caratterizzato l’agricoltura biologica umbra per molti anni, anche in controtendenza all’altalenante andamento nazionale, con il PSR 2007-2013 si è inesorabilmente invertito.

Gli errori di impostazione del PSR, con misure agroambientali che irragionevolmente penalizzano il bio a favore dell’integrato, cioè di chi continua a far uso di diserbanti e pesticidi, stanno dando i drammatici risultati annunciati. Dal 2006, anno di massimo sviluppo del biologico umbro, al 2009 si registra un abbandono di oltre il 9% delle aziende impegnate (dati Sinab).

Per i il 2010 la situazione sarà ancora peggiore perché le aziende passeranno dal bio a misure più semplici e meglio ricompensate del biologico, con il conseguente fallimento delle misure agroambientali; in tal senso i dati ARUSIA ne danno la conferma essendoci quest’anno solo, 181 nuove domande per il biologico contro le 848 dell’integrato.

In questa situazione mentre in Regione si discute di come investire i soldi del Piano Strategico Nazionale per il Biologico e l’utilizzo dei vecchi fondi sulla comunicazione , sarebbe un controsenso non effettuare subito una seria riflessione sulla revisione del PSR per reinserire quelle proposte più volte avanzate e ostinatamente respinte dal dirigente responsabile. Su questi temi AIAB da come sempre la piena disponibilità a collaborare con l’Assessorato in virtù ella sua esperienza e conoscenza del settore.

La richiesta di AIAB è un forte impegno della Regione Umbria nella Conferenza Stato Regioni per un intervento deciso sulla revisione dei premi e il sostegno alla zootecnia. Per questo impegno Vincenzo Vizioli, presidente di AIAB Umbria, dichiara: “Confidiamo nella sensibilità fin qui dimostrata dell’assessore Fernanda Cecchini di cui abbiamo apprezzato la capacità di ascolto e da ultimo, l’impegno a rimettere in gioco i fondi a sostegno del biologico, rigirati dal Ministero con decreto del 2004 e inspiegabilmente tenuti nel cassetto per 5 anni”.



Intanto il lavoro dei produttori biologici per promuovere e far conoscere le bio eccellenze del territorio regionale continua privilegiando la filiera corta. E’ già per domenica 11, l’appuntamento con i cittadini consumatori, per il mercato a piazza Monteluce, (vedi al sito) promosso da Aiab Umbria, ogni seconda domenica del mese. Oltre ai prodotti alimentari è prevista la bio-animazione per i bambini e l’artigianato a sostegno del terzo mondo.






Inserito sabato 10 luglio 2010


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