Il vespasiano non c'è più
Se ne va una testimonianza dell'"acqua dei poveri"
Il vespasiano di via delle Conce non esiste più: difatti è stato nei giorni scorsi definitivamente smantellato (v'è da ritenere dal comune di Perugia).
Se ne va un altro pezzo della storia della città, una testimonianza (l'ultima, o fra le ultime) dell'"acqua dei poveri".
Sicuramente una decisione in "controtendenza" e comunque avventata: considerato quel che accade (di notte ma anche di giorno) nel centro storico di Perugia (e non solo), nel quale angoli di strade (non per forza bui o appartati) e monumenti (per ultimo l'"osservatorio" di viale Indipendenza, appena restaurato) vengono scambiati per latrine a cielo aperto, i vespasiani occorrerebbe reintrodurli e non certamente distruggerli.
Ma tant'è ...
Angelo Velatta
Ecco come si presenta ora il luogo dov'era il vespasiano di via delle Conce
La sosta del camminaPerugia di marzo in via delle Conce
N.d.R. I vespasiani di Perugia, fino alla metà del Novecento, rappresentarono un servizio innovativo e di grande valore sociale, se si pensa che la gran maggioranza delle abitazioni dei borghi era sprovvista di bagno e di acqua corrente. Gli orinatoi murali servivano soprattutto a tutti quegli uomini che lavoravano in bottega (artigiani, bottegai), ed evitavano l'insozzamento di muri e angoli delle strade; erano solo per uomini, perché nella società del tempo la strada era considerata cosa da uomini, mentre le donne erano pensate come casalinghe. Per questo le femministe hanno contestato i vespasiani maschili: non per il servizio che facevano, ma perché lo facevano solo per una parte della popolazione, relegando l'altra tra le mura di casa. La questione, allora, non è di eliminare i vespasiani, ma di fornire a tutti (maschi e femmine) dei servizi decorosi e, se possibile, non antiestetici. Togliere i vespasiani oggi, senza sostituirli con servizi adeguati, imbarbarisce la città: soprattutto perché oggi c'è un uso della città che non tiene conto delle persone. Qui entrano in ballo i locali notturni: ne è piena la città storica, e migliaia di giovani vi passano le nottate bevendo birra. Non è più pensabile che gestori dei locali guardino solo all'interno del loro locale (cioè alla cassa), senza guardare quello che accade fuori dalla porta (in conseguenza della birra!): la mattina, i negozianti e i residenti del centro sono costretti a lavare vie, vicoli e piazze per cercare di attenuare l'impatto con l'urina che vi scorre a fiumi. E, per la verità, sono i maschi gli autori dell'insozzamento (anche se oggi non si può giurare su nulla). Occorre un vero patto tra la città e i locali, che porti tutti a considerare la città un bene comune, di inestimabile valore, da curare e da trattare con rispetto. Altrimenti l'urina, alla fine, renderà irrespirabile l'aria e sommergerà anche i locali. Sarà un brutto risveglio per tutti.
R.Z.
Altri vespasiani eliminati in questi ultimi tempi:
Via Fatebenefratelli (P. Eburnea): il luogo ove era il vespasiano
Via Lupattelli: prima e dopo
Piazza S. Paolo: prima e dopo
(come si vede, non sempre l'intervento ha eliminato il degrado; in qualche caso l'ha aumentato).
Nome: francesco Commento: non capivo perchè ultimamente fossi così nervoso?...l'ho scoperto dall'urologo: sono un prostatico e faccio pipì molto spesso ma per poterlo fare quando sono fuori casa devo ogni volta prendere un caffè al bar.......